Coppa Italia: Lazio a caccia di rivincita sul Milan negli ottavi di finale
“Nei primi mesi di disoccupazione non mi sono occupato di calcio assolutamente, negli ultimi due-tre ho visto 1.000 partite e 1.000 giocatori e mi ritrovo col mercato bloccato” ospite lunedì del Premio Sportilia 2025 a Santa Sofia, Appennino forlivese, il nuovo tecnico della Lazio Maurizio Sarri ha rivelato alcuni retroscena legati sia alla sua ripartenza in biancoceleste.
Spiegando anche i motivi che lo hanno spinto a rimanere in sella nonostante tutto: “Non potevo lasciare i tifosi in un momento di difficoltà”, le sue parole riportate dal Corriere dello Sport.
Poi ha raccontato riguardo al suo brusco addio nella prima esperienza nella Capitale: “Mi ero dimesso perché avevo problemi personali, non mi consentivano di affrontare i problemi del calcio per cui non riuscivo a dare quello che volevo dare. Adesso invece so di poterlo dare”.
Una battuta poi l’allenatore toscano la regala in riferimento al suo vecchio club dove ha ricordi decisamente felici, ovvero il Napoli: “A Coverciano dovrebbero rendere obbligatorio per i mister allenare almeno un anno a Napoli. Per quello che significa, perché è una cosa molto particolare”, ha detto con un sorriso.
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