Il Bologna in conferenza ha presentato il suo nuovo difensore, Martin Vitik. Queste le sue dichiarazioni.
Ha parlato con Krejčí prima di venire a Bologna? Cosa le ha detto?
“Ho parlato con Ladislav e mi ha parlato benissimo della gente che lavora qui e della città. Nei primi giorni, girando e conoscendo i tifosi ho subito respirato il clima che accompagna questo club e che l’ha portato ad ottenere grandi successi”.
Cosa ha pensato quando c’è stato l’interesse del Bologna?
“Sono stato subito molto contento, il Bologna mi ha dimostrato di volermi a tutti i costi già prima di questa sessione di mercato. Poi mi hanno ricontattato e mi hanno rispiegato il progetto: mi hanno fatto capire di volermi davvero. L’ultima stagione non è stata facile, né per me né per il club, perché ci sono state delle difficoltà. Ho detto al direttore Di Vaio che nell’ultima stagione ho imparato maggiormente a giocare sotto pressione e mi sento cresciuto dal punto di vista tecnico”.
Com’era il suo rapporto con i tifosi a Praga?
“Qui mi aspetto maggiore pressione, da quando ho 17 anni ho imparato a giocare sotto pressione e se uno vuole giocare ad alti livelli deve essere pronto”.
Quanto è maggiore la pressione per un difensore?
“La pressione è uguale per tutti, giocando dietro ovviamente si sente un po’ di più”.
Quali sono i suoi modelli di riferimento nel suo ruolo?
“Virgil Van Dijk. Ma ci sono ottimi difensori in circolazione, anche qui a Bologna”.
Quali attaccanti della Serie A non vede l’ora di affrontare?
“Non riesco a sceglierne uno, ci sono diversi buoni attaccanti”.
Quanto le è servito misurarsi con la Champions League prima di approdare in Italia?
“È stata un’esperienza fondamentale, giocare in quella quella competizione è stata un’ottima palestra per crescere”.
Ha giocato anche l’Europa League: che differenze ci sono rispetto alla Champions?
“C’è una grande differenza, l’Europa League ha un calendario non semplice perché le partite sono più ravvicinate con quelle del campionato rispetto alla Champions che si gioca il martedì o il mercoledì, ma lo staff tecnico del Bologna ci preparerà per questo”.
Che impressione le ha fatto Vincenzo Italiano?
“Ho parlato con il mister, mi piace il suo modo di giocare offensivo. Non vedo l’ora di imparare l’italiano per capire maggiormente le sue richieste e performare al meglio. Finora abbiamo parlato attraverso un traduttore”.
In campo è un giocatore che parla molto? Si sente pronto a sostituire un leader difensivo come Beukema?
“Certo, parlo molto, il mio ruolo implica questo. Sto cercando di imparare l’italiano per far sì di migliorare in questo fondamentale, anche se ad essere sinceri molti miei compagni parlano inglese. Mi interessa allenarmi bene ed adattarmi al campionato italiano il più in fretta possibile”.
Come mai ha scelto il numero 41?
“Avevo il 41 allo Sparta Praga, qui era disponibile e volevo tenerlo perché mi ha portato fortuna”.
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