Sinner e Alcaraz sono due ragazzi destinati a darsi battaglia nel prossimo futuro e, forse, per lunghi anni. Un duello che oltre ai colpi di racchetta, è fatto anche di colpi extra campo.
In un’epoca in cui Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic hanno scritto la storia, sembrava quasi impossibile immaginare una nuova grande rivalità capace di infiammare il tennis mondiale. E invece eccoci qui, nel pieno del 2025, con due nomi che promettono di duellare per il trono almeno per il prossimo decennio: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Numeri alla mano, le gerarchie sembrano aver preso una piega netta. Con le vittorie agli Australian Open e soprattutto a Wimbledon, Sinner ha dimostrato di essere oggi il più completo, il più solido, forse anche il più affamato. Ha portato a casa due Slam su tre in questa stagione, dominando sia sul cemento che sull’erba. Il suo tennis è diventato macchina, il suo fisico corazza, la sua mente bunker. E soprattutto, il suo nome è diventato sinonimo di continuità e determinazione.
Alcaraz, dal canto suo, resta un talento assoluto, capace di acuti da fuoriclasse ma in balìa di cali improvvisi. Ha messo le mani sul Roland Garros, l’unico Slam sfuggito a Sinner, ma ha faticato a mantenere un rendimento costante nel corso della stagione. Per molti addetti ai lavori, è proprio in questo che risiede oggi la differenza tra i due: se Sinner gioca con il controllo maniacale di un ingegnere, Alcaraz assomiglia più a un artista imprevedibile, capace di magie e blackout nello stesso game. La rivalità è ancora giovane, ma il 2025 sembra aver assegnato un round pesantissimo al tennista italiano. E poi ci sono le storie fuori dal campo, che rendono ancora più umano e affascinante questo confronto.
La vittoria a Wimbledon ha proiettato Sinner non solo sul trono dell’ATP, ma anche sotto i riflettori del gossip. Eppure, lui resta fedele al suo stile: silenzioso, riservato, quasi invisibile. È stato avvistato a Porto Cervo, cappellino da pescatore e zainetto Nike, passeggiando come un turista qualsiasi. Ma il dettaglio che ha fatto impazzire i fan riguarda Laila Hasanovic, modella danese da 346mila follower e (forse) fidanzata del campione altoatesino. Uno scatto su Instagram dall’alto di un elicottero, identico a quello pubblicato giorni prima da alcuni fan sardi, ha fatto scattare il collegamento. Lei non conferma, lui non smentisce. Poi il rientro a casa, accompagnato da un post criptico: “Cuore pieno e ricaricato”. Nessun nome, nessun luogo. Solo silenzio.
Tutt’altra storia per Carlos Alcaraz, che ha scelto l’estate per concedersi serate in discoteca, balli con gli amici, selfie con DJ e brindisi in pubblico. Le sue foto da Ibiza hanno fatto il giro dei social. Alcuni lo applaudono per la sua naturalezza, altri – soprattutto in Spagna – iniziano a storcere il naso: “Guarda Sinner, impara da lui”, è il commento più diffuso nei forum e nelle pagine sportive iberiche. Non si tratta solo di due tennisti. Sono due mondi che si confrontano: quello del rigore e quello dell’istinto. Due facce della stessa medaglia, che continueranno a rincorrersi tra i campi da gioco e i riflessi di una vita sempre più sotto i riflettori. E se il tennis sarà la loro arena principale, il modo in cui vivono il successo potrebbe segnare il destino delle loro carriere.
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