Calcio

Wesley: “Essere in Europa è un sogno. Ecco i miei obiettivi. E su Gasperini…”

Wesley ha parlato ai microfoni della Roma: “Sono felice, anche per l’accoglienza dei tifosi, mi hanno dimostrato affetto. Il centro sportivo è meraviglioso, non vedo l’ora di vedere anche lo stadio”.

I suoi sogni?
“Spero di vincere l’Europa League e di arrivare in Champions League”.

Quanto è stato difficile lasciare il Brasile?
“È stato molto difficile, ma venire in Europa è sempre stato un mio sogno. Ora sono in un grande club come la Roma”.

Si è fatto un’idea su Gasperini?
“È un allenatore eccellente, non vedo l’ora di conoscerlo e di parlare con lui. Sa qual è il mio modo di giocare”.

Quali sono le sue caratteristiche?
“Sono molto offensivo, devo lavorare molto e devo ancora crescere sotto molti aspetti. Mi piace giocare largo, sia in una linea a 4 che in un 3-4-3”.

Quando hai iniziato a giocare seriamente a calcio?
“Nel 2017, quando ho iniziato a provarci nelle giovanili. Gioco da quando avevo 8 anni, ma ho iniziato a provare a diventare un professionista intorno al 2017-18. Nel momento in cui avevo provato a diventare un professionista, tutto era andato storto, anche a causa del Covid, pensavo che il calcio non fosse nel mio destino. Alla fine del 2020 decisi di tornare a giocare dopo un anno di stop, in cui non mi ero mai allenato. Il Tubarão mi contattò chiedendomi se fossi disposto a giocare cinque partite con loro, accettai. Di queste partite nel 2021 ne disputai tre, registrai un video e il mio procuratore lo mandò a tutti i suoi amici. Da quel momento cominciarono a contattarmi per fare provini, poi arrivò la chiamata del Flamengo”.

Perché il numero 43?
“Lo indossava un grande giocatore come Dejan Petković, ma quando arrivi in prima squadra dalle giovanili non scegli il numero, è il Flamengo che estrae a sorte e te ne assegna uno. Il mio primo numero è stato il 46, l’anno successivo sono passato al 43. Dopo aver preso il 43 ho iniziato a crescere costantemente, per cui ho continuato a usarlo”.

Cosa vuole dire ai tifosi?
“Lla tifoseria della Roma mi ricorda molto quella del Flamengo, i tifosi hanno una grandissima passione e oggi l’ho visto in aeroporto, darò sempre il massimo. Quando non ci arriverò con la qualità, ci metterò la voglia e la corsa”.

Sugli ex brasiliani della Roma
“È un onore indossare la maglia che hanno indossato questi giocatori”.

A chi vuoi dedicare questo traguardo?
“Prima di tutto ringrazio Dio, per l’opportunità che mi sta dando di realizzare un sogno. Ringrazio la mia famiglia, mia moglie, mia figlia, tutti i miei amici, i miei compagni, mia madre, anche lei è molto importante. Ringrazio inoltre la Roma, che sta facendo tutto questo per me. Sto realizzando un sogno”.

Federico Calabrese

Federico Calabrese, classe 2000, è un giornalista pubblicista. In libreria è uscito con “Volare libero”, l’autobiografia di Gianluca Pagliuca e con “Istinto puro”, l’autobiografia di Sébastien Frey.

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