Calcio

Bologna, Bernardeschi: “Orgoglioso di essere qui. Sul ruolo, Nazionale e la numero 10…”

Federico Bernardeschi si è presentato ufficialmente in conferenza stampa come nuovo calciatore del Bologna.

Cosa pensa di poter dare a livello umano?
“Ringrazio la società, i direttori e i dirigenti che mi hanno dato questa opportunità, mi hanno dato la possibilità di riportarmi in Italia in una realtà che sta diventando sempre più importante. Sono orgoglioso di far parte di questo gruppo. Mi hanno accolto alla grande. Sono venuto per incrementare ancora di più questi valori, abbiamo tre competizioni davanti a noi e serviva implementare la rosa perché è un bene per l’allenatore”.

Quanto pensa alla Nazionale?
“Ho vinto un Europeo ma non ho mai giocato un Mondiale. Voglio fare di tutto per esserci”.

Rifarebbe la scelta di andare in Canada?
“La Serie A mi è mancata, ma sì, rifarei quella scelta: è stata un’esperienza che non rimpiango sia per me sia per la mia famiglia”.

Cosa prova ad indossare la 10 del Bologna?
“È una maglia storica che cercherò di portare con il massimo rispetto, onorando chi l’ha indossata prima di me”

Ha ricevuto una chiamata da Gattuso?
“No, non ho ricevuto chiamate”.

Ha parlato con Italiano?
“Sì, ci siamo confrontati con il mister prima di venire qui. Mi trovo molto bene con lui, è una persona diretta, onesta. Per me è stata una componente importante che lui fosse qui”.

Quale sarà il suo ruolo?
“Io qui voglio portare i miei valori umani e calcistici. Per il ruolo in campo dovete chiedere al mister”.

Cosa pensa della competizione con Orsolini?
“Non lo conoscevo prima. Ci siamo incrociati in Nazionale ma nulla di più. Lui è un simbolo di Bologna e questo se l’è guadagnato sul campo. Siamo due mancini naturali ma nelle squadre forti servono giocatori forti, soprattutto quando ci sono più competizioni da disputare”.

Qual è il suo tallone d’Achille?
“Ogni calciatore deve mettersi in discussione. Ci sono sempre automatismi e movimenti da imparare, specie quando si entra in una squadra rodata”.

Una decina di anni fa c’era stata la possibilità di venire a Bologna, se lo ricorda?
“Sì. Non avevo molta scelta, decideva la Fiorentina ai tempi, perché ero solo un ragazzo”.

Come sta dal punto di vista fisico?
“Sono mesi che non gioco una partita, i ragazzi sono partiti prima di me, ma sto bene e spero che tutto questo traspare. Ora devo continuare a lavorare forte”.

Le è mancata la pressione?
“Sono una persona adrenalinica e mettermi piccole pressioni tutti i giorni”.

Federico Calabrese

Federico Calabrese, classe 2000, è un giornalista pubblicista. In libreria è uscito con “Volare libero”, l’autobiografia di Gianluca Pagliuca e con “Istinto puro”, l’autobiografia di Sébastien Frey.

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