Schivo, stanco, emozionato, razionale: ho avuto l’onere e l’onore di seguire al massimo le prime 24 ore di Ardon Jashari a Milano e ho trovato un ragazzo misurato, attento a non apparire sopra le righe ma contemporaneamente impeccabile, a partire dall’outfit con cui si è presentato in sede. Potrà sembrare retorica, ma lo è solo per chi non ha conosciuto lo spogliatoio del Milan degli ultimi anni: ben vengano i ragazzi come Samuele e Ardon, preoccupati del dettaglio e dei capelli fuori posto, dopo aver vissuto anni in cui il menefreghismo trasudava anche da aspetti marginali ma già ampiamente significativi. Il Milan non farà più punti per il taglio di capelli di Jashari e Ricci, ma quantomeno si assicurerà di non avere il dubbio di perderne per la loro acconciatura. Ardon, esattamente come Samu, a Silvio sarebbe tanto piaciuto e tanto ci basta per abbracciarlo con un po’ di affetto in più. Onore a lui, che ha voluto il Milan e solo il Milan: Chelsea, Manchester United, Bayer Leverkusen, Borussia Dortmund, Arabia Saudita e forse non solo queste … “No grazie, sono Milanista”: la risposta di Jashari è esattamente la risposta di milioni di cuori rossoneri, se fossero stati al suo posto. Il tutto, senza mancare di rispetto a nessuno e senza mancare mai a un allenamento senza permesso: è stato il Milan a chiedergli di continuare a smuovere “silenziosamente” il Bruges, senza piazzate, letterine e ammutinamenti. Lo stile di Jashari e del Milan non è da tutti (vero?) e non si può comprare da tutti i giocatori e tutti i club: anche per questo, lieto fine più che meritato.
Il Milan che sta nascendo, tiene il profilo basso: se Luka Modric, l’unico pallone d’oro che gioca in Italia – dato di fatto incontrovertibile, il primo dopo… Kakà 2007 -, ha pronunciato diverse volte la parola “umiltà” in conferenza stampa, non è un caso. I valori morali di questa squadra sono fondamentali per ricostruire un ambiente sano, di persone serie, concentrate e che abbiano nella testa solo il Milan. È così che Malick Thiaw e Yunus Musah hanno stregato Max Allegri: entrambi un mese fa erano in lista di sbarco a 45 milioni complessivi. Oggi basterebbero forse per prendere il primo, Newcastle avvisato. Cosa è cambiato? Max li ha conosciuti, li ha scoperti come giocatori ma soprattutto come uomini: ragazzi per bene, lavoratori, gente che fa bene al gruppo, benzina per la positività. Certo, nessuno è incedibile, meglio essere chiaro: se il Newcastle supererà i 40 per Thiaw, il Milan farà delle riflessioni importanti, specie avendo ancora a disposizione sostituti interessanti sul mercato. Lo stesso vale per Musah, per cui i 25 non bastano più: il numero delle decine deve essere un 3 per iniziare a parlarne. Solo a quel punto, ovviamente, il sacrificio varrebbe la pena: una strategia per trattenerli, oppure per farsene una ragione più dolcemente, nel caso in cui qualcuno decidesse di fare di tutto per acquistarli. Ma se ciò accadesse, potete scommetterci: arriveranno per sostituirli altri due ragazzi educati, ordinati e seri… come Malick e Yunus… Come Ardon e Samuele… Come Leoni e Comuzzo… Come il Milan che verrà, che parte dall’ottavo posto e che non fa proclami di posizioni, ma che una cosa l’ha giurata: quest’anno, la maglia non sarà mai asciutta a fine partita.
P.S. A proposito, mai discorso fu più appropriato. Approfitto di questo spazio per fare gli auguri di pronta guarigione all’Eroe di tutti i Milanisti, il punto di riferimento di un popolo intero proprio per i valori che incarna e incarnerà per l’eternità: torna presto Franco, SEI per sempre… il Capitano.
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