Lo stipendio in panchina te lo devi guadagnare in tante maniere, e si sa che nel calcio del 2026 l’aspetto tattico per un allenatore di vertice è quasi secondario (quasi eh, ho detto quasi) rispetto alla gestione delle teste e delle psicologie. Gli allenatori delle big 4 della Serie A – ché il Napoli di DeLa post secondo scudetto lo è ormai a tutti gli effetti – al di là di tutte le rogne da smazzarsi, ne hanno soprattutto una tattica bella bella grossa da risolvere, una per ciascuno. Ecco quali.
Partiamo da Conte. Con una premessa fondamentale, che vale per lui, la Juventus e l’Inter. Ovvero le tre che hanno sia obiettivo competere per lo scudetto, sia la campagna di Champions (a differenza del Milan esonerato). E cioè che con la prospettiva di circa 50 partite da giocare in stagione, il posto per giocare si trova per tutti, altro che storie, tra infortuni e rotazioni. E però l’idea di base del calcio da fare deve esserci, il canovaccio da dove partire, pena rischiare di creare incertezza nella squadra. L’anno scorso Conte fu flessibile non tanto negli uomini, avendo una formazione titolare da scudetto ma senza seconde scelte, ma più che altro nella disposizione tattica, smentendo chi lo accusava erroneamente di integralismo tattico. Quest’anno però ha un dubbio grosso, ma grosso da risolvere. Perché DeBruyne l’hai preso per farlo giocare, e nelle partite importanti partirà sempre e se il fisico lo assiste anche in quelle medie. E ovviamente McTominay non lo sposti, perché dove lo togli con tutto quello che di unico dà in qualità e sostanza. E però pare strano che Conte si metta a giocare con il trequartista, tanto più che se il belga è probabilmente il giocatore di maggior classe del campionato, tuttavia sembra difficile chiedergli di avere la freschezza atletica di chi sta tra le linee e semina i cagnacci che gli stanno addosso in una Serie A brava a strozzare l’estro – non a caso col trequartista puro non gioca praticamente più nessuno. E allora se c’è la difesa a 4, se c’è Lukaku, se c’è almeno un’ala che anzi il Napoli finalmente se ne sta rifornendo, e allora chi esce? Rimangono due posti per tre nomi: Lobotka, Anguissa, e una delle due ali, che sia Politano da un lato o Lang/Neres dall’altro. E infatti Conte sta provando il 4-4-2 con Politano fuori, perché del resto in campionato il Napoli fatica tanto a rinunciare all’equilibrio che regala Anguissa, soprattutto contro squadre che ti prendono in contropiede. Però se Politano riesce a fare le due fasi come l’anno scorso, è un asset che gli altri non hanno, e l’ala di sfondamento ti serve quando non riesci ad aprire le partite. Incredibile ma vero ma a sorpresa quello che potrebbe pagare dazio quando le cose si mettono male è Lobotka, perché con un creativo come DeBruyne un po’ più arretrato a un certo punto la coperta da qualche parte devi tirarla.
Un problema in parte – ma solo in parte – simile ce l’ha Allegri. Che nemesi per lui al ritorno al Milan. Lui che diede il via libera a Galliani per disfarsi di Pirlo perché tanto aveva Van Bommel (e firmando di fatto il ciclo di scudetti della Juventus) adesso è tornato al punto di partenza con Ricci e Modric assieme. Lui che normalmente non avrebbe niente in contrario a mettere assieme formazioni senza nessuno dei due. Ma Modric lo devi mettere senza se e senza ma. E a quel punto la paga Ricci, che é il futuro ma non il presente, perché lui è mediano di qualità che sa impostare ma anche contrastare, ma non certo un cagnaccio di mezzo come a Max piacciono a guardia dell’area. E poi c’è Jashari, uomo di fosforo. E davanti Pulisic e Leao e un centravanti sicuri. E insomma chi difende? Lo spazio per Ricci si restringe.
Il dubbio principale per Chivu è: due mezzepunte o non due mezzepunte dietro Lautaro? E se arriva Lookman, tutte e tre assieme? Come situazione in corso d’opera sicuramente, ma in verità anche al Mondiale per Club quando l’ha fatto con tre attaccanti è stato sempre per recuperare il risultato. Quindi anche dovesse essere 3-4-2-1, di partenza sarebbe con una mezzala avanzata, non certo con un terzo attaccante. E se arriverà Lookman, a quel punto Thuram dovrà darsi una smossa rispetto al recente torpore, perché per la prima volta ci sarà vera concorrenza (posto che le critiche precampionato al francese sono state sempre piuttosto pretestuose).
Chiudiamo con Tudor. Il suo problema rispetto a tutti gli altri è che il suo mercato è ancora in alto mare, non sa ancora se avrà Kolo Muani, e anzi nelle ultime ore si registra il tentativo di dirottamento da parte del Newcastle. Sia come sia, se non sarà Kolo sarà un altro centravanti, che rimanga Vlahovic o un altro importante, ma la domanda principale è: sempre solo 1 punta? Va bene il 3-4-2-1 con Koop accanto a Yildiz? O si rischia la replica della produzione asfittica dell’anno scorso, e a quel punto tanto vale provare ad occupare gli spazi avanti invece di sperare sempre che il turco inventi qualcosa?
Sono dubbi che spostano il rendimento di decine di milioni di dotazione.
Ma del resto, gli allenatori sono pagati milioni apposta.
L’Inter prova a sottrarsi alle valutazioni figlie del risultato del momento, mentre le prime risposte…
Prosegue il programma degli ottavi di finale di Coppa Italia. Il Milan di Massimiliano Allegri…
Dusan Vlahovic si è operato dopo l'infortunio rimediato nella sfida vinta dalla Juventus contro il…
Cambierà tutto dal prossimo anno e per Mercedes, è la fine di un'era. Toto Wolff…
La Coppa Italia propone un nuovo incrocio tra Lazio e Milan, chiamate a ritrovarsi a…
Il calcio italiano custodisce storie sorprendenti, spesso lontane dai riflettori della Serie A. Tra queste…