In vista dell’esordio in campionato in programma domani sera contro la Cremonese, ha parlato in conferenza Massimiliano Allegri, guida del Milan.
Il gruppo e i tifosi sono le basi di partenza?
“Domani iniziamo la stagione con una partita importante, c’è molta curiosità da parte mia anche perchè torno in panchina dopo un anno. E’ stato bello vedere così tante persone in Coppa Italia, anche domani ci sarà tanta gente. Dovremo cercare di lavorare bene e arrivare almeno fino a marzo nelle migliori condizioni possibili. Il gruppo? Sono molto felice dei ragazzi, stanno diventando una squadra vera”.
L’importanza del lavoro
“Io dico sempre che in campionato bisogna viaggiare come una crociera. Non bisogna andare troppo veloce, ma rimanere costanti. L’anno prossimo lo sappiamo tutti: dobbiamo tornare a giocare la Champions, e questa cosa potremo farla solo curando voglia, lavoro e dettagli in allenamento”.
La sua filosofia
“Dovremo essere una squadra con grande rispetto di tutti, perchè le partite vanno vinte sul campo, domani mica partiamo da 2-0.. quindi per ottenere risultati devi essere umile e intelligente. Tutte le partite saranno difficili, ci vorrà grande rispetto di tutti”.
Qual è stata la tua priorità?
“Favoriti o non favoriti… Ci sono otto squadre e di solito la favorita è chi vince il campionato precedente, poi c’è l’Inter, la Roma, la Fiorentina, la Juventus, la Lazio. Ci siamo anche noi. Bisogna essere molto bravi nel lavoro quotidiano, mantenendo l’equilibrio. Poi non è questione di difesa a tre o quattro, ma di caratteristiche di giocatori: se metto un altro al posto di Tomori quarto basso, avrò più spinta. Ma si può giocare in vari modi”.
Come ti poni sugli acquisti?
“La società ha fatto un buon lavoro sul mercato, sia in entrata che in uscita. Sono arrivati giocatori giovani, di grande prospetto e qualità. C’è condivisione sugli obiettivi per la squadra. La società è attenta e vigile. Mancano ancora dieci giorni di mercato. Ma poi oggi l’importante è la partita. Sono molto contento di tutti i ragazzi che ho a disposizione”.
Com’è allenare Luka Modric?
“Parlare tecnicamente di Modric non c’è bisogno di parlarne… Lo dimostra la carriera. Gioca più la palla d’esterno che d’interno e lo fanno in pochi. È un ragazzo con grande umiltà. Non può avere la fisicità di 10 anni, ma insieme lo gestiremo al meglio. Sta molto bene a livello fisico”.
Il Milan può fare come il Napoli l’anno scorso?
“Non è che c’è Allegri e il Milan vince. Bisogna lavorare insieme. Io ho imparato una cosa: nelle grandi società, non conta l’allenatore, ma conta il club. Conta la storia del club, che va rispettata in tutti i sensi. E bisogna sentirne addosso la responsabilità. Si deve lavorare per non sbagliare, questo ti alza l’attenzione e la tensione. Il Milan, che è sopra tutto e sopra tutti, deve tornare in Champions l’anno prossimo”.
Qual è il tuo stato d’animo?
“Non è stato un addio difficile alla Juve, perché ho lasciato vincendo. Ho entusiasmo, faccio questo lavoro con grande passione e sono molto contento. Domani è un problema: è un anno che son fermo e non so come mi comporterò. Speriamo di non fare troppi danni…”.
Oggi arriva Boniface… Ci vuole entusiasmo anche a San Siro?
“Per quanto riguarda Boniface non è del Milan, parlerò quando sarà tesserato. Per i tifosi: bisogna essere bravi noi a trascinare i tifosi, con prestazioni tecniche e di squadra. Con le vittorie, lo stadio ci darà una mano”.
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