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‘Non solo trasferte’: la storia di Cristiano, il giramondo degli stadi di calcio

Spazio e tempo. Due parole, due coordinate che governano il mondo. Lo modellano senza partigianeria: è l’essere umano a interpretare l’universo e a individuarne le peculiarità. Accade anche nel calcio, dove lo spazio e il tempo rappresentano le coordinate di riferimento dei ventidue calciatori che calpestano il prato verde ogni weekend. Ma spazio e tempo sono anche la bussola del tifo. Pensate ai tanti appassionati che decidono di viaggiare per seguire la propria eterna fede. Oggi SPORTITALIA vi racconta la storia di Cristiano, un ragazzo che gira gli stadi del globo terrestre con un filo rosso che lega la passione per il calcio a quella della scoperta della novità.

Una passione mozzafiato, mossa dalla volontà di comprendere la diversità delle culture, l’interazione con un ambiente nuovo e la possibilità di aprire notevoli orizzonti umani e sociali. Niente di più bello: “La passione per le trasferte arriva dai viaggi – spiega Cristiano -. Con la mia famiglia ho sempre viaggiato tanto e poi una volta diventato indipendente, con la maggiore età, ho iniziato a fare tante trasferte. Fino ai 17 anni mi aveva portato qualche volta mio papà a San Siro a vedere l’Inter”, ci racconta.

Cristiano esplora posti nuovi e la sua passione per i viaggi si è anche trasformata nella possibilità di raccontare al mondo social le sue avventure, visto che ha deciso di documentare i suoi viaggi sui social netwoek (NonSoloTrasferte è il nome del canale Tik Tok e della pagina Instagram): “Da quando mi sono trasferito in Norvegia, a Tromso, sono andato a vedere tante partite lì, ma non solo. Sono stato in Portogallo dieci giorni e ho visitato cinque stadi (due vuoti e tre partite, ndr). A febbraio di quest’anno un amico mi ha consigliato di pubblicare online i video delle trasferte. Ero un po’ scettico perché non avevo molta dimestichezza con i video e mi vergognavo a registrare la voce e a riprendermi. Il mio amico mi ha aiutato con i primi, poi sono andato avanti”.

Una passione sinonimo di avventura

Calcio e geografia: un binomio piacevole, ma di certo non privo di insidie: “Ho attraversato in bus il confine tra Bosnia e Serbia, con assidui controlli dei passaporti in una dogana molto casereccia, per vedere una partita in Bosnia e tornare la stessa notte a Belgrado. A me piace: avevo un’assurda curiosità di capire come fosse l’ambiente. Lo faccio esclusivamente per passione”, ci tiene a ribadire. 

 

Esperienze esotiche: quelle volte a Città del Messico e in Guatemala…

Cristiano ne ha viste davvero di tutti i colori, ma vuole ricordare un episodio in particolare, avvenuto in Messico:Ho visto un derby a Città del Messico, ad aprile 2024. Pumas UNAM-Club America, all’Estadio Olimpico Universitario. È stata la partita con più poliziotti che abbia mai visto in uno stadio: mi hanno riferito che n’erano circa 12mila, dentro e fuori. Ero con un ragazzo messicano e al momento dei controlli mi hanno chiesto per quale squadra tifassi. Ho dichiarato di essere neutrale, ma non mi hanno creduto, costringendomi a togliere la felpa per vedere quale maglia avessi. Così mi hanno fatto entrare senza problemi. C’erano poliziotti ovunque, anche nei bagni”.

Anche dove la qualità del gioco non è significativamente accettabile, Cristiano riesce a cogliere gli aspetti positivi tra l’accoglienza casalinga e il viaggio verso la novità: “La partita più esotica vista è stata Antigua contro Club Xelajú: una partita del campionato del Guatemala, che non c’è neanche nei top 95 campionati. Qualità infima, ma divertente. Io gli ho detto di arrivare in Italia, mi hanno accolto bene, chiedendomi di fargli il video. Avevo da poco iniziato a documentare sui social le trasferte. L’esperienza è stata particolare: i carretti del gelato nello stadio e cantano l’inno nazionale prima della partita. Ho girato da solo il Guatemala e avevo la valigia con me, visto che dopo la partita dovevo prendere un aereo per andare in una foresta al confine col Belize”.

“All’interno dello stadio non mi facevano ovviamente entrare con la valigia. Così fuori dallo stadio ho comprato la maglietta dell’Antigua Guatemala, lasciando al venditore ambulante la custodia della valigia”.

Atletico Madrid-Inter vista da una prospettiva diversa

Dal viaggio in Guatemala, passando per le foreste del Belize, non può mancare la Champions League. Visto che Cristiano ha osservato anche il calcio che conta e vuole renderci partecipi di un’esperienza particolare: “La partita più bella vista allo stadio, per qualità di gioco e tifo, è stata Atletico Madrid-Inter (con l’eliminazione ai rigori della squadra di Inzaghi, ndr). Ero con la maglia nerazzurra tra i tifosi dell’Atletico. Dei 40 stadi circa che ho visto in 13 Paesi del Mondo, il Wanda Metropolitano è lo stadio più bello in assoluto che ho visitato”.

La base norvegese e l’organizzazione delle infrastrutture

Vivendo in Norvegia, non può mancare un’opinione di Cristiano sul calcio che si respira a quelle latitudini: “Non è la Serie A, o la Liga. Ma tre o quattro squadre giochicchiano, e sono quelle che provano a dire la loro nelle qualificazioni. L’ambiente è davvero bellissimo e tranquillo: tantissimi bambini vengono portati allo stadio, l’organizzazione delle fan-zone è rappresentata da giochi a premio per i bimbi, oppure regali del merchandising ufficiale della squadra, tra maglie, cappelli e zainetti. I biglietti hanno sempre prezzi molto popolari, se consideriamo gli stipendi nel Nord-Europa. Prezzi dei distinti vanno dai 28 ai 32 euro circa, metà prezzo per bambini, studenti, pensionati e militari. Mentre in curva il prezzo intero costa circa 20 euro. Questo discorso vale per tutti gli stadi”.

Il nervosismo del calcio mediterraneo lascia spazio alla tranquillità del mondo del pallone norvegese (con le sue eccezioni ovviamente): “L’ambiente è molto rilassato – spiega Cristiano -, i giocatori arrivano vicino alla ringhiera della tribuna centrale, scattano foto e fanno autografi in qualsiasi modo finisca la partita. Una volta si sono avvicinati due giocatori di due squadre diverse e hanno scattato diverse foto insieme con i tifosi presenti. In Italia queste cose non accadono neanche in Serie C. A Natale scenderò in Italia per visitare la mia famiglia qualche settimana. Ho provato a contattare alcune società in maniera ufficiale, al momento senza ottenere risposta da Union Brescia, Mantova, Cesena, Dolomiti Bellunesi. In Norvegia, invece, se devo richiedere un accredito inizio a ottenerlo”.

Viaggi e calcio: una passione infinita che può portare a orizzonti inesplorati. È la storia di Cristiano e di tutti i tifosi che decidono di partire, con un sogno nel cassetto. O semplicemente con la felicità del viaggio. Perché non ha importanza la destinazione, ma tutto quello che c’è in mezzo. In ogni bagaglio d’esperienza.

Niccolo Anfosso

Giornalista pubblicista nato nel 2000. Laureato con il massimo dei voti in Scienze della comunicazione. Cresciuto a pane, sport e libri. Alla continua ricerca della perfezione.

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