Calcio

Italia, Gattuso non si fida di Israele: “Sa far male in contropiede. Orgoglioso di Velasco e Pozzecco”

Il commissario tecnico della Nazionale Italiana di calcio, Gennaro Gattuso, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro Israele: “Complimenti alle ragazze della pallavolo e a Velasco, hanno fatto una grandissima impresa. Per la seconda volta siamo Campioni del Mondo della pallavolo, è stata una gioia immensa per noi vedere tutto ciò in aereo. Grandissimo lavoro anche di Pozzecco. Orgogliosi di entrambi e stasera tiferemo Sinner. I colori azzurri hanno tantissime cose positive”.

Riguardo agli avversari: “Penso che Israele non sia solo formata da 1-2 giocatori forti, ma meriti rispetto, arrivano da 6 risultati nelle ultime 7. Hanno giocatori che possono far male in transizione, possono crearci difficoltà, deve esserci rispetto senza sottovalutare nessuno”.

Gennaro Gattuso, CT Italia (Foto LaPresse)

In merito alla polemica su Israele: “Qualcuno ha capito male, ho detto solo che siamo stati sfortunati a beccare Israele nel girone in quanto è una buona squadra che ha giocatori che possono metterci in difficoltà. Sono un uomo di pace, non ho mai detto che mi dispiace giocare contro Israele in generale. Le parole riportate in Israele non sono esatte”.

A proposito dell’idea di trasmettere il proprio stile ai giocatori: “Non ho mai pensato di far fare ai miei giocatori qualcosa che facevo io. Anche per la visione di calcio che ho in questi anni è un po’ differente di come lo vedevo una volta. Quando ho firmato sapevo di preciso cosa volessi fare, senza sapere se fosse la strada giusta. Quella dell’entusiasmo, di farli allenare in un certo modo, con il sorriso, senza appesantirli. Poi verremo giudicati in base a cosa faremo domani. Ci alleniamo bene, ma dobbiamo raccogliere cosa abbiamo seminato. Vedere l’entusiasmo e l’ambiente che si sta creando è bello, va portato fino a giugno”.

Come già spiegato dopo la partita con l’Estonia, si aspetta una gara complicata, soprattutto nelle fasi di transizione, dove Israele può essere pericolosa. Il vero nodo non sono i due attaccanti, ma la gestione del possesso nella metà campo avversaria e l’andamento generale del match.

Redazione Sportitalia

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