Il giorno giusto per sognare, in casa della Cremonese: il club grigiorosso ha presentato il nuovo attaccante arrivato dal Leicester, Jamie Vardy.
Il direttore sportivo Simone Giacchetta ha dichiarato: “Se solo qualcuno mi avesse detto un mese fa che sarei stato oggi qui a presentare un campione come Vardy gli avrei dato del visionario. Una soddisfazione enorme per la nostra storia presentare questo giocatore incredibile, un campione. Voglio parlarvi però dell’Uomo Jamie, la qualità dei valori umani che ha”.
Poi ha aggiunto: “La Cremonese in A ci ha aperto nuove porte sul mercato internazionale, anche se all’inizio abbiamo puntato su calciatori italiani. Abbiamo però voluto puntare al meglio, abbiamo ragionato sul centravanti. Tutti sognano una punta che possa garantire prestazioni importanti che ti possano portare alla salvezza. Ci sono stati proposti tantissimi calciatori, ma non volevamo allontanarci dai requisiti fondamentali del gruppo. Può sembrare strano, ma abbiamo cercato sempre giocatori affamati. Che vogliono dimostrare. Nel valutare alcune opportunità, un giorno è venuta fuori questa situazione di Vardy. Come campione non ha bisogno di presentazioni, è un giocatore che rappresenta la storia del calcio in Inghilterra. Capocannoniere della premier, diversi titoli nel palmares”.
Giacchetta spiega che cosa ha cercato in un campione come l’inglese: “Il requisito era questa voglia morale di dimostrare. Ci ha trasmesso la voglia di mettersi in discussione e la sua storia lo dimostra. Ha trasformato i suoi sogni in realtà, ha creduto in se stesso, conosce il sacrificio, la sofferenza e si esalta nelle difficoltà. Il suo percorso lo dimostra”.
Prende poi parola Jamie Vardy e spiega le motivazioni che lo hanno spinto a scegliere i grigiorossi: “All’inizio quando si parlava di questa possibilità abbiamo preso in considerazione più fattori. È stato importante parlare con la famiglia, con mia moglie, fortunatamente la tecnologia ci permette di fare tanto. Chiamate con Nicola per 40-50 minuti, mi ha trasmesso la sua passione, la sua voglia. È molto importante per un giocatore sentirsi desiderato”.
Alla domanda di Sportitalia riguardante la vittoria sul Milan: “Sono le gare che ogni giocatore vorrebbe giocare, ma sono grato per il tempo extra che mi ha aiutato a rilassarmi di più con la mia famiglia. Complimenti ai ragazzi che hanno segnato, è il tipo di gara in cui pensi che possa vincere una squadra sola e invece l’abbiamo ribaltata”.
Sull’impatto avuto con la città e la tifoseria: “Davvero bellissimo l’arrivo. Mi sono goduto la città, i giri per Cremona, l’affetto dei tifosi. La lingua è un po’ difficile, ma c’è quella del calcio che unisce. Si può comunicare attraverso il pallone e ci stiamo trovando benissimo con i compagni”.
Sugli obiettivi: “Ho parlato con i dirigenti, con l’allenatore. L’obbiettivo principale è mantenere la categoria, la salvezza, lo stesso che avevamo in quel Leicester lì. L’approccio poi è sempre ragionare partita dopo partita. Questo è il calcio, 11 contro 11, chiunque può battere chiunque. Dobbiamo farci trovare pronti in ogni partita”.
Sulla prima sfida contro l’Hellas Verona, prevista lunedì: “In estate mi sono allenato molto, ho avuto anche modo di godermi la famiglia. Mi sento quasi al meglio della mia condizione atletica, che crescerà sempre di più. Per la partita non dipende da me, sarà una scelta del mister”.
Sulle eventuali promesse fatte: “No no, non ho promesso niente. Arriveranno in un secondo momento, c’è un iter burocratico da seguire. Sarà una bella esperienza per me, ma anche per loro. Imparare una nuova lingua, conoscere nuovi posti”.
Sul campionato italiano: “Da quando ero bambino guardavo la Serie A, un campionato sempre molto competitivo. Diverso rispetto alla Premier, in Italia c’è più tattica. Sono stato allenato da Maresca, so cosa vuol dire. Ranieri? Non l’ho ancora sentito, ma so che ha speso belle parole per me”.
Sulle altre offerte ricevute in estate: “Non voglio elencare quali e quanti club ho rifiutato prima di prendere la decisione. Un idolo? Del Piero mi piaceva molto, qualcosa di fantastico vederlo segnare”
Spazio a una riflessione sul suo rilancio: “Durante la mia carriera la gente ha sempre dubitato di me, io sono riuscito sempre a smentire poi questi dubbi. E questi dubbi ci sono anche sulla cremonese e sulla sua possibilità di rimanere in A. Il Mister mi ha trasmesso la sua voglia di mantenere la categoria, vogliamo ribaltare i pronostici e lottare per questa maglia”.
C’è un retroscena legato ai consigli che gli ha dato Maresca: “Ho passato tutta l’estate a parlare con un’unica figura, Enzo Maresca. Lui ha speso bellissime parole verso la società, la zona, la città. Mi ha consigliato fortemente di venire. Non ho esitato, poi ho parlato con la mia famiglia e abbiamo preso la decisione. La distanza con la famiglia? Chiaramente è diverso, stare vicino o a distanza. Stiamo programmando già alcune occasioni dove farli venire. Non abbiamo problemi, ora sono qui con mia moglie, ci mancano ma sarà una situazione provvisoria”.
“Ho visto l’hashtag Stradivardy” – continua – “perché mi hanno taggato in tantissimi. Non vedo l’ora di dimostrare di che pasta sono fatto. Dovremo lottare in tante partite per ottenere il risultato. Scettici? Sei scettico anche tu? (Ride ndr). Dovrò smentire questi. L’età è solo un numero, ascolterò sempre e solo le mie gambe continuando sempre a dare il massimo”.
Sul cavalier Arvedi: “Di lui mi ha colpito l’umiltà, si vede il suo impegno verso il club e verso la città. Mi ha portato un libro su Cremona in inglese, vuole sicuramente che il club abbia successo e quindi che mantenga la categoria. Rimanendo in A sarà più facile crescere. Mia moglie e la mia famiglia? La loro reazione è stata entusiasta, sono felici per questa nuova sfida”.
Sulle due vittorie della Cremonese: “Le ho guardate entrambe durante il tempo libero che avevo. Mi ha colpito lo spirito di sacrificio. Non siamo ingenui, non siamo stupidì, sappiamo che sarà difficile mantenere la categoria”.
Sulla possibilità di adattarsi a un calcio diverso: “Con Maresca abbiamo giocato in maniera simile, molti dicevano che non mi sarei adattato e invece ho segnato venti gol. Devo studiare, imparare, capire come si comporteranno le difese avversarie”. Poi conclude: “Come attaccante vuoi aiutare sempre i tuoi compagni con i gol. L’attaccante fa di tutto per segnare, non ci si riesce sempre la l’importante è crearsi queste possibilità”.
L’Inter prova a sottrarsi alle valutazioni figlie del risultato del momento, mentre le prime risposte…
Prosegue il programma degli ottavi di finale di Coppa Italia. Il Milan di Massimiliano Allegri…
Dusan Vlahovic si è operato dopo l'infortunio rimediato nella sfida vinta dalla Juventus contro il…
Cambierà tutto dal prossimo anno e per Mercedes, è la fine di un'era. Toto Wolff…
La Coppa Italia propone un nuovo incrocio tra Lazio e Milan, chiamate a ritrovarsi a…
Il calcio italiano custodisce storie sorprendenti, spesso lontane dai riflettori della Serie A. Tra queste…