Il Sit & Go (SNG) è una tipologia di torneo di poker che non ha un orario prestabilito di partenza: inizia non appena tutti i posti disponibili al tavolo sono stati riempiti.
Di solito, al Sit & Go partecipano pochi giocatori. Si va da 2, che è la modalità heads-up, per arrivare a un massimo di 10 su un tavolo. Tuttavia, il 10-handed ormai non si vede quasi più. I format più diffusi sono il 6-handed e soprattutto il 9-handed. A volte, ci possono essere più tavoli, 2, al massimo 3. In ogni caso il Sit & Go ha una durata molto più breve di un torneo multi-table, sia per il numero di partecipanti sia per la struttura di gioco che è turbo o hyper-turbo.
L’obiettivo, naturalmente, è raggiungere le posizioni a premio. Queste solitamente comprendono i primi due, tre classificati o il 20% del field se si tratta di Sit & Go multi-table.
Per la loro rapidità e immediatezza, i Sit & Go sono molto popolari e rappresentano un ottimo formato per imparare concetti fondamentali come gestione dello stack, gioco “in bolla” e dinamiche push/fold.
Ecco qualche consiglio:
GIOCARE TIGHT
I posti in the money sono relativamente pochi, e per raggiungerli serve prudenza. E’ quindi importante adottare uno stile di gioco pre-flop relativamente “tight”, evitando situazioni rischiose o giocate inutili: se vanno male, il recupero può risultare complicato.
OCCHIO ALLA BOLLA
Applicando un gioco attento è abbastanza frequente raggiungere la “bolla“, cioè la fase dove manca solo un’eliminazione prima di andare a premio. Per capirci, in un Sit & Go da 6 la bolla è a 3-left, perché solo 2 giocatori vengono pagati. Con 9 giocatori, la bolla è a 4-left perché le posizioni in the money sono 3. Attenzione però ad essere troppo attendisti in questa fase. La differenza con i tornei multi-table è che nei Sit & Go non ci sono decine – se non centinaia – di avversari a rischio eliminazione!
IL PUSH/FOLD
Nei Sit & Go la fase push/fold, cioè andare all-in o foldare preflop, arriva abbastanza presto. Quando questo succede, significa che i bui sono piuttosto alti e impattano fortemente sulla dimensione degli stack, i quali si “accorciano”. Il rapporto tra questi due elementi del gioco viene spesso indicato dal numero delle chips diviso il valore del big blind. Il risultato indica il numero di bui a disposizione per giocare. Più basso è, minori sono le opportunità per fare azione.
A quel punto, la maggior parte del scontri diventeranno all-in o fold. Imparare a valutare bene queste situazioni – non solo in base alle proprie carte, ma anche in base a quanto spesso gli avversari foldano – può fare la differenza. Vale la pena prepararsi mentalmente un range di all-in considerando lo stile di gioco degli avversari.
IL GIOCO ‘IN BOLLA’
Il bubble moment è un momento cruciale: pochi giocatori rimasti, basta un’eliminazione e si va a premio. Le strategie che vanno applicate durante il gioco in bolla dipendono dallo stack/posizione nel chipcount.
Short stack. Avendo poca equity – poche chips possono vincere solo piatti piccoli – ci si può permettere di giocare leggermente più loose. Ad esempio pushare con mani mediocri, speculative (connectors) o che contengano carte “libere” (cioè non dominate) dall’eventuale call di un avversario. Per capirci: 7♦5♦ vs A♠K♦ è un 40%-60%, e vale le pena rischiarlo se lo stack è risicato.
Stack medio. Questa è una situazione pericolosa. L’itm non è garantito ma non è nemmeno così lontano, bisogna evitare a tutti i costi l’eliminazione. Per farlo, si gioca più tight, in attesa del momento giusto per il double-up che (potenzialmente) manda a premio.
Chip leader o big stack. Chi ha tante chips può mettere pressione sugli altri, specialmente quelli con stack medi che non vogliono rischiare di uscire a pochi passi dal premio. Grazie a uno stack che impone timore, è possibile rubare numerosi piatti usando l’aggressività preflop.