Chivu, conferenza stampa pre Inter-Torino
Dopo il successo in Champions League contro l’Ajax, l’Inter si rituffa nel campionato. Domani sera, alle 20.45, a San Siro arriva il Sassuolo di Fabio Grosso, reduce dalla vittoria sulla Lazio. Alla vigilia del match, Cristian Chivu ha parlato in conferenza stampa.
Quanto sarà importante la maturità domani?
“La maturità è fondamentale, ma deve andare di pari passo con la concretezza e con il gioco: solo così possiamo portare a casa il risultato”.
Il famoso “rumore dei nemici”: quanto le pesa?
“Onestamente, ho troppe altre cose a cui pensare. Fa parte del calcio, è sempre stato così. Io vado avanti per la mia strada, concentrato sull’aiutare i ragazzi. Questa squadra merita di essere difesa, perché è forte. Qualche mese fa tutti ne parlavano benissimo, poi sono arrivate le difficoltà. Non dobbiamo dimenticare che abbiamo dimostrato carattere e qualità. Per questo resto sereno e tranquillo”.
Come sta Lautaro? E chi giocherà tra i Martinez?
“Lautaro oggi si è allenato regolarmente. È sempre disponibile, anche nei momenti difficili non si tira mai indietro. Mercoledì non riusciva neppure a camminare ma era comunque in panchina, pronto a entrare. Domani ci sarà. Quanto al resto… un Martinez giocherà, questo è sicuro (ride, ndr)”.
Che tipo di insidie presenta il Sassuolo?
“È una squadra preparata, che può metterci in difficoltà. Dobbiamo essere pronti sotto ogni aspetto”.
In caso di bisogno, Pio sarebbe la prima alternativa?
“Preferisco lasciare qualche punto interrogativo… Pio ha qualità, fame, e si allena con la mentalità giusta. Lo stesso vale per Bonny e per tutti gli attaccanti: il gruppo nel complesso mi sta piacendo molto”.
I “senatori” stanno dando le risposte che si aspettava?
“Per me conta solo la meritocrazia. L’undici titolare è importante, ma lo sono anche i cambi: a Torino siamo riusciti a ribaltare la partita proprio con gli ingressi dalla panchina. Voglio premiare l’atteggiamento della squadra: le opportunità arriveranno per tutti, prima o poi”.
Calhanoglu deve giocare sempre per ritrovare ritmo?
“Non solo lui: anche Bisseck e Frattesi hanno avuto qualche problema alla fine della scorsa stagione e hanno pagato il rientro. Servono pazienza e allenamento quotidiano. Ma Calhanoglu per noi resta un giocatore fondamentale in mezzo al campo”.
Luis Henrique e Diouf a che punto sono?
“Stanno crescendo. Le partite fin qui non ci hanno dato grandi margini per ruotare, ma ho la sensibilità di capire che meritano spazio. Ci sarà occasione anche per loro”.
In quali ruoli li vede meglio?
“Andy lo vedo soprattutto come mezzala, anche se potrebbe adattarsi a fare il mediano in un centrocampo a due. Da play non l’ho ancora testato. Luis Henrique può agire sia a destra che a sinistra, ma a Monaco mi è piaciuto anche da mezzala, quando siamo rimasti in dieci. Dopo un inizio difficile, si sta esprimendo bene e avrà la sua occasione”.
A che punto è la crescita mentale della squadra?
“La mentalità è decisiva. Questa squadra ha bisogno di motivazione, di sostegno, anche da parte della curva. Alcuni pensano che i campioni non ne abbiano bisogno, ma restano esseri umani, con sensibilità. Vanno convinti che la mentalità fa la differenza. Possono dare ancora di più”.
Che step deve fare ancora Pio Esposito?
“È sempre stato avanti mentalmente: già a 13 anni capiva tanto di calcio. Ora ha migliorato letture e atteggiamento. Sa su cosa deve lavorare e ha dimostrato di meritarsi l’Inter. Il Mondiale lo ha aiutato a crescere, ma il posto se l’è conquistato da solo, senza bisogno del mio intervento. Lo ha fatto vedere a tutti”.
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