Calcio

Inter, Chivu: “Per Thuram infortunio non gravissimo. Sulla formazione…”

Alla vigilia della sfida tra Inter e Cremonese, si è presentato in conferenza stampa Cristian Chivu, tecnico dei nerazzurri. Riportiamo di seguito le sue dichiarazioni:

Si parla molto spesso dell’attacco, però è un’Inter che sta ritrovando solidità difensiva.
“Abbiamo trovato equilibrio, siamo migliorati sotto questo aspetto. C’è più attenzione anche quando cerchiamo di attaccare. Sono contento per questo perché io parto dal fatto di non subire gol, di essere una squadra organizzata, con tanta voglia di non subire”.

Perché Thuram è insostituibile?
“A Cagliari è uscito dopo un’ora, aveva avuto riposo. Contro lo Slavia lo vedevo con Lautaro come coppia che avrebbe creato problemi agli avversari. Si è divertito, stava bene, poi l’infortunio è sempre dietro l’angolo. Ci dispiace perderlo, anche dal punto di vista umano perché a me onestamente interessa quello. E’ un infortunio non gravissimo, servirà un po’ per riaverlo con noi”.

Sulle scelte in attacco e non solo…

Giocherà Bonny domani? Le piace di più la PiLa o la BoLa.
“Non lo so ancora, vedremo domani. In questo momento ho solo la ‘La’, ho un idea su chi affiancargli: al 90′ ho già deciso ma non ve lo posso dire”.

Hanno giocato venti titolari, compreso Pavard.
“Ah con Pavard, sicuro che sono venti? A me ne risultano 19. Io so chi non è partito dall’inizio e me ne vengono 4. Vabbé, ma non mi interessano numeri”.

Chivu, conferenza stampa pre Inter-Torino

Continuerà a fare turnover quando ci saranno tre partite a settimana. E il portiere?
“Per me non esiste il solito, esiste la normalità. Non ho scaramanzie, non vedo fantasmi, faccio ciò che è giusto nella gestione di un gruppo. Non esistono regole nel calcio, beato chi la pensa diversamente. Non esistono limitazioni, serve l’apertura mentale per andare oltre. Io non ho paura di questo. Non esiste una regola che un portiere gioca in Champions o campionato, ma i miei giocatori devono meritarsi la chance. Dipenderà dalle mie sensazioni, io non voglio egoismo ma la massima disponibilità. Ancora con al formazione? Si vedrà domani”.

Faccio un altro giochetto.
“Chiamo io Nicola… Non ho niente da nascondere. I giocatori devono sentirsi responsabili, io non ho regole per dire la formazione. Mischio sempre le cose in allenamento per farli sentire importanti. Magari qualcuno era incazzato pensando di non giocare, io lo voglio così. Nessuno deve sentirsi a suo agio, a volte lo dico il giorno prima, a volte la mattina. Finora l’ho detta tre ore prima della partita”.

La condizione fisica è migliorata, è questo un segreto?
“La condizione è importante, ma io non ho mai cercato scuse anche se abbiamo fatto la preparazione corta. La squadra è riuscita a dare continuità alla prima partita. Andando avanti la brillantezza migliora, poi però c’è anche il rischio di infortuni. La squadra si allena bene, anche di più delle regole del calcio. Spesso litigo anche col preparatore atletico su determinate cose. Siamo uno staff che ha una certa sensibilità come e quando fare certe cose: i giocatori si sono calati subiti nella nostra metodologia”.

Focus sulla Cremonese ancora imbattuta

Che partita ti aspetti domani?
“E’ una squadra fisica e organizzata, che conosce i suoi limiti con l’ambizione di salvarsi. Nicola si intende di questa categoria. ha dato mentalità. Hanno giocatori con una certa esperienza, che capiscono i momenti; è una squadra che ha cuore e umiltà per capire cosa fare per affrontare gli avversari”.

A che punto è Diouf? Frattesi come sta?
“Andy ha bisogno di tempo, è l’ultimo arrivato. L’avevo premiato facendolo esordire dopo un giorno, si sta allenando bene e lo vedo molto in crescita quando è arrivato. All’inizio era timidino per l’impatto con la nuova squadra, oggi è più coinvolto. Ho un gruppo di ragazzi che lo aiutano tutti i giorni, si sta lasciando andare. Vedo qualità e determinazione in lui, una cultura del lavoro molto importante. Mi fa piacere averlo a disposizioe, avrà le sue occasioni”.

Niccolo Anfosso

Giornalista pubblicista nato nel 2000. Laureato con il massimo dei voti in Scienze della comunicazione. Cresciuto a pane, sport e libri. Alla continua ricerca della perfezione.

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