Ziv e Gali Berman, i gemelli israeliani liberati dopo oltre due anni di prigionia, ricevono una accoglienza memorabile dai tifosi del Maccabi Tel Aviv: il video del loro volo in elicottero sopra allo stadio del club.
Dopo 738 giorni di separazione forzata e prigionia nella Striscia di Gaza, i gemelli israeliani Ziv e Gali Berman si sono finalmente riabbracciati. La loro liberazione è avvenuta il 13 ottobre 2025, nell’ambito di un delicato accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, che ha portato al rilascio di tutti gli ostaggi israeliani ancora in vita. L’abbraccio tra i due fratelli, immortalato e diffuso dalle Forze di Difesa israeliane, è diventato rapidamente un potente simbolo della fine di un incubo. Ma non solo: i due sono stati omaggiati dai tifosi della squadra di calcio del Maccabi Tel Aviv, per la quale fanno il tifo.
I due fratelli Ziv e Gali Berman vennero rapiti dalla loro casa nel kibbutz Kfar-Aza durante l’attacco terroristico del 7 ottobre 2023. Al tempo i due avevano 26 anni, oggi ne hanno compiuti 28. Come si vede dalle immagini poco più sotto, dopo essersi ritrovati e abbracciati, i due hanno sorvolato in elicottero lo stadio del Maccabi Tel Aviv, dove sono stati accolti da un’ovazione da parte dei sostenitori presenti.
Il 7 ottobre 2023, durante l’attacco al kibbutz Kfar Aza, uno dei più colpiti nell’offensiva di Hamas, i fratelli allora ventiseienni furono rapiti con la forza. Secondo le ricostruzioni, Gali venne catturato mentre cercava rifugio presso un’amica, mentre Ziv fu costretto ad abbandonare il proprio nascondiglio a causa di un incendio appiccato dai miliziani. Da quel momento in poi, i due vennero trasferiti separatamente all’interno di Gaza e non ebbero più alcun contatto tra loro per tutto il periodo della detenzione.
Durante la prigionia, Ziv e Gali hanno trascorso compleanni, festività religiose e momenti significativi della loro vita in totale isolamento. Nonostante il silenzio e la mancanza di informazioni, la loro famiglia ha continuato a sperare, organizzando eventi pubblici e momenti di solidarietà per tenere viva l’attenzione sulla loro sorte.
Il fratello maggiore, Liran Berman, ha assunto un ruolo di portavoce della causa, affermando pochi mesi prima della liberazione: “Sono sicuro che sono ancora vivi. Torneranno”. Anche la comunità di Kfar Aza ha fatto la sua parte, celebrando ogni anno il compleanno dei gemelli nonostante la loro assenza, in segno di vicinanza e speranza.
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