Pochi hanno la fortuna di Fabregas. Quasi nessuno.
Tudor ne ha parlato alla vigilia di Como-Juve senza troppi giri di parole, definendo la squadra avversaria una “finta piccola”, anche perché la proprietà negli ultimi anni ha messo soldi importanti per sviluppare il progetto e “l’allenatore ha scelto uno per uno i giocatori che fanno parte della rosa”.
Un privilegio che non è per tutti di questi tempi, neanche per gli allenatori delle grandi squadre. I fratelli Hartono solo negli ultimi due anni hanno sborsato 220 milioni per fare mercato: roba da sceicchi.
Il tecnico croato è rimasto per tutta l’estate in attesa dei rinforzi che gli erano stati promessi. A conti fatti, qualcosa gli è mancato rispetto alle aspettative: aveva chiesto di trattenere Kolo Muani, invece è rimasto Vlahovic e sono arrivati Zhegrova e Openda (oltre a David) che hanno caratteristiche diverse dal francese.
Elkann però è sceso in campo personalmente per trattenere i pezzi pregiati della rosa come Cambiaso e Yildiz: anche in questo caso, una manovra forte che non era così scontata. E grazie agli ultimi potenziamenti finanziari operati via Exor, la Juve ha potuto correggere il tiro sul progetto sportivo senza dover sacrificare i migliori della squadra: ora sta all’allenatore saper trovare le condizioni per fare bene.
Como-Juve è dunque uno scontro diretto ad alta quota. Che mette di fronte due squadre allestite per vincere, stando agli investimenti. Le coppe europee passano principalmente da queste partite e Fabregas ne è totalmente consapevole, mentre Tudor deve provare a gestire già la pressione del calendario: nei prossimi giorni ci sarà il Real Madrid, poi la Lazio per completare la settimana di fuoco.
La caduta del Napoli a Torino alimenta le speranze di poter rientrare in piena corsa scudetto: l’Inter ha colto l’assist, per la Juve l’occasione è più unica che rara. Anche perché gli infortuni degli ultimi giorni mettono a dura la prova la gestione tecnica e fare in modo di restare in scia alla testa della classifica sarebbe davvero tanta roba.
Bremer e Cabal mancheranno fino alla fine di novembre: Tudor dovrà tenere botta per l’emergenza in difesa con soli quattro giocatori. Solo che dietro vorrebbe giocare a tre e continuare a impegnare Kalulu sulla fascia destra, praticamente al limite delle risorse che ha a disposizione.
La rosa è contata pure a centrocampo, considerato che il sostituto di Douglas Luiz non è mai arrivato e che il popolo bianconero attende ancora fiducioso un segnale di ripresa da Koopmeiners. Per ora Thuram e Locatelli danno più garanzie degli altri, McKennie regge.
Ma la Juve è corta dietro e in mezzo, mentre in attacco si ritrova a dover fare ordine fra le tante risorse a disposizione.
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