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Campaniello porta l’Italia in semifinale ai Mondiali U17, chi è il talento dell’Empoli

Thomas Campaniello, ancora oggi decisivo, ha portato la nazionale italiana U17 in semifinale ai Mondiali, con il gol al Burkina Faso.

Italia U17 in semifinale dei Mondiali sulle ali di Campaniello, attaccante dell’Empoli, che continua a essere decisivo in fase realizzativa. Dopo l’esordio in Serie A, in questa stagione il salto in Primavera nonostante la giovane età. Un percorso che prosegue con grande determinazione ed entusiasmo. Il classe 2008 sta convincendo sempre di più e la truppa di Favo si aggrappa ai suoi gol (tre nelle ultime due).

La storia di Campaniello

Parte da una cittadina in provincia di Siena, precisamente da Poggibonsi, in Toscana, la carriera di Campaniello. Metà italiano per papà Nicola e metà polacco per mamma Dorota, detta Dora. Inizia a tirare i primi calci a un pallone, nella Certaldese, squadra dilettantistica toscana. A soli 7 anni è già in uno dei settori giovanili più importanti d’Italia, quello dell’Empoli, che lo nota e non ci pensa due volte nell’inserirlo in rosa.

Fisico possente (185 cm), riesce a coordinarsi con buona padronanza, lega il gioco con efficienza, e somiglia  a Pio Esposito nell’approccio all’area di rigore avversaria. Con Favo alla guida dell’U17, Campaniello ha realizzato 10 gol in 23 partite, consolidando le sue qualità come una macchina in area di rigore.

Segna in ogni modo: attaccante moderno

Campaniello ha militato in tutta la trafila della nazionale italiana, dall’U15 al’U18. Lo aveva chiamato proprio Massimiliano Favo, che quest’oggi lo guida nel Mondiale U17: “Vestire questa maglia mi ha sempre regalato emozioni fortissime, anche solo per il fatto che significa rappresentare l’Italia intera. E farlo in una competizione come un Mondiale è ancora meglio. Posso dire che, ogni volta che la indosserò, sarò il primo a lottare”, ha detto ai microfoni della Gazzetta dello Sport.

L’idolo di Campaniello?Mi considero una persona umile e sempre pronta a migliorare. Mi ispiro a Cristiano Ronaldo, di lui mi piacciono la determinazione e la voglia che dimostra ogni volta che scende in campo. Come giocatore penso invece di assomigliare un po’ a Pinamonti, direi per il fisico e per il modo di interpretare il calcio. In più ha anche giocato all’Empoli, la mia squadra attuale”.

Niccolo Anfosso

Giornalista pubblicista nato nel 2000. Laureato con il massimo dei voti in Scienze della comunicazione. Cresciuto a pane, sport e libri. Alla continua ricerca della perfezione.

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