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Danilo fa la storia del Flamengo, l’ex Juve piazza un record unico

Il Flamengo ha scritto una nuova pagina di storia del calcio sudamericano, vincendo la quarta Coppa Libertadores dopo aver battuto il Palmeiras. Decisiva una rete di Danilo.

Danilo nella storia: gol decisivo con il Flamengo

Danilo protagonista assoluto della finale di Copa Libertadores: l’ex capitano della Juventus ha segnato la rete che ha permesso ai rossoneri di conquistare il trofeo. Una gara tattica, giocata a Lima (in Perù) davanti a circa 50mila spettatori. Ed è stata decisiva l’impronta di un ex Serie A. Danilo ha svettato di testa su calcio d’angolo al minuto 67, senza lasciare scampo al portiere avversario.

Danilo, record storico

Una gara equilibrata, specialmente nel primo tempo. Polemiche per un fallo brutto di Pulgar ai danni di Fuchs, avvenuto tra l’altro a gioco fermo. L’arbitro ha deciso di ammonire il giocatore del Flamengo, scatenando le ire del Palmeiras. Dopo la rete di Danilo, gli avversari hanno provato ad attaccare, senza successo. E’ stato Vitor Roque a sprecare la chance del pareggio a due minuti dal 90esimo. Poi è scattata la festa del Flamengo.

Danilo segna un record storico: è l’unico giocatore ad aver conquistato due Champions League e due Copa Libertadores. Un traguardo sicuramente significativo per il difensore brasiliano, che al termine della partita è scoppiato in lacrime:“Al Ninho do Urubu (il centro di allenamento del Flamengo) c’è una frase che dice: ‘Flamengo, di Dio e del popolo, dell’asfalto e della favela’. Quando leggo questa frase, mi vengono davvero i brividi”, ha detto Danilo.

La confessione di Danilo

A fine partita, Danilo ha parlato così ai giornalisti in zona mista: “Non è un segreto per nessuno che io sia un tifoso del Flamengo e quanto desiderassi tornare a giocare per il Flamengo; da allora è stata la mia priorità. Oggi è un giorno speciale perché ieri mio padre è venuto con mia madre e i miei fratelli alla partita ma mia zia, sua sorella, è morta. È dovuto tornare; anche mio padre è un tifoso del Flamengo non ha potuto essere qui perché, purtroppo, mia zia è morta ieri. Volevo anche dedicare questa vittoria a tutta la mia famiglia, soprattutto a lui. Non avrei mai immaginato di giocare una finale del genere. Ho sempre immaginato di arrivare lontano, non così lontano, ma non sapevo nemmeno che sarebbe stato così difficile”.

Niccolo Anfosso

Giornalista pubblicista nato nel 2000. Laureato con il massimo dei voti in Scienze della comunicazione. Cresciuto a pane, sport e libri. Alla continua ricerca della perfezione.

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