Calcio

Fabregas-Inter, questione di feeling: “Ecco perché la domanda fa male”

Cesc Fabregas, tecnico del Como, ha parlato prima del match contro l’Inter in Campionato. L’allenatore ha ricordato anche di quando quest’estate è stato accostato all’Inter. 

L’allenatore del Como, Cesc Fabregas ha parlato in conferenza stampa in vista del match di campionato contro l‘Inter. Il tecnico non ha parlato solo della sua squadra ma ha analizzato anche gli avversari. Fabregas ha ricordato di come in estate sia stato accostato ai nerazzurri. Una domanda quella sul mercato che fa male a Fabregas che prima della scelta di Chivu era stato considerato come possibile sostituto di Inzaghi dall’Inter. Un futuro in nerazzurro non scontato per Fabregas con l’allenatore che potrebbe restare uno dei nomi in pole in caso di una futura sostituzione del tecnico attuale.

Fabregas parla in vista della gara contro l’Inter

 

Como, Fabregas: “Inter? La domanda mi fa male”

Nella conferenza stampa alla vigilia della partita, contro l’Inter, i giornalisti hanno fatto una domanda su quel rifiuto estivo, e Fabregas ha risposto così: Mi fa male questa domanda, per l’emozione. Io sono al Como, mi mangio tutto e tutti per il Como. Andremo a vincere la partita, per fare una grande prestazione e continuare a crescere e niente di più”. Una risposta che apre anche ad un rimpianto del tecnico che forse avrebbe sperato di allenare i nerazzurri, ipotesi non chiusa per il futuro. Fabregas specifica come ora sia legato al Como e come voglia una grande prestazione contro i nerazzurri e l’unico obiettivo sia la vittoria.

Ancora Fabregas

Il tecnico ha continuato così’: “Non siamo noi la squadra che mette paura all’Inter. Hanno giocato tantissime partite, due finali di Champions League… quindi noi giocheremo la nostra partita, giocheremo le nostre carte e proveremo a vincere. Non vedo un’altra strada, con la consapevolezza però che giocheremo contro una squadra top, molto forte. Poi con tutte le nostre ambizioni per fare il nostro gioco”.

Sul gap con l’Inter: “Manteniamo umiltà, piedi per terra. Siamo giovani, dobbiamo imparare ancora tanti cose. Vogliamo imparare a trovare questo tipo di serate, serate di Champions, che va al campo dell’Atletico Madrid e fa una grandissima partita anche se ha perso. Ma il calcio è così. L’80% della squadra che giocherà domani lo fa da 11 anni, noi no. Però i ragazzi hanno un’attitudine importante”. 

Su Diao

Così su Diao: “Lui è molto giovane, tante pressioni che le arrivano e gli fanno girare la testa. Ho capito che ci sono altri interessi, che non c’entrano con la nostra società e dobbiamo gestirlo al momento giusto. Ha sofferto un po’, dopo le mie parole qua. Ho parlato un po’ di questo, non lo voglio mettere in difficoltà ma sa bene la mia opinione. Vediamo che succede. La cosa più importante è che ritorna con con noi e può essere un’arma importante. Non c’entra l’Arabia…

Carlo Pozzoli

Carlo Pozzoli, nato a Genova il 23/02/1993. Da ottobre 2021 faccio il Telecronista presso Sportitalia. Sono diplomato come Ragioniere e mi sono poi laureato al D.A.M.S.

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