Antonio Conte e José Mourinho, allenatori di Napoli e Benfica (Fonte immagini YouTube)
José Mourinho e Antonio Conte sono due tra gli allenatori più influenti del calcio moderno. Caratterizzati da personalità forti e stili distinti, hanno segnato le loro squadre con strategie vincenti e sfide memorabili in Italia e in Inghilterra.
Antonio Conte e José Mourinho si preparano a incrociare nuovamente le loro strade, questa volta in Benfica-Napoli, aggiungendo un ottavo capitolo a un carnet di sfide che ha da sempre attirato l’attenzione di media e appassionati. Confrontarsi con due allenatori di tale caratura è inevitabile.
La loro influenza nel calcio moderno e la capacità di imprimere il proprio marchio sulle squadre che guidano rendono ogni sfida una storia a sé. Gran parte dei loro precedenti si è consumata oltremanica, quando Conte era al Chelsea e Mourinho al Manchester United. Prima di allora, in Italia, i due si erano invece affrontati un’unica volta quando il leccese era stato brevemente sulla panchina dell’Atalanta.
Fino a ieri, però, Conte e Mourinho non si erano mai affrontati in una competizione europea: tutti e sette i precedenti si sono svolti esclusivamente tra Italia e Inghilterra. Benfica-Napoli sarà quindi la prima volta in cui i due tecnici misureranno le loro strategie su un palcoscenico continentale.
Nei precedenti il bilancio sorride leggermente a Conte, con quattro vittorie contro le due di Mourinho e un pareggio. L’esito delle sfide ha spesso riflettuto tensioni e personalità forti: dal primo incrocio in Serie A, quando Conte guidava l’Atalanta e Mourinho si preparava al Triplete con l’Inter, fino alla Premier League, dove Chelsea-Manchester United ha regalato episodi memorabili.
Tra i momenti più noti, spicca il 4-0 del Chelsea sullo United nel 2016, quando Conte aizzò Stamford Bridge e Mourinho reagì con contrasti diretti, scatenando una serie di frecciate verbali tra i due. Non sono mancati battibecchi in campo e fuori, con accuse reciproche e commenti pungenti sui rispettivi comportamenti: “pianti per infortuni” secondo Mourinho, “demenza senile” secondo Conte. Lo scontro si è fatto spesso molto pesante con bordate sulla squalifica di Conte per il calcioscommesse e la definizione di “clown” da parte del salentino nei confronti del portoghese.
Litigi e scambi che hanno alimentato una vera corrida verbale tra tecnici, forse anche alimentata dalle anime juventina e interista dei due. La tregua arrivò con la finale di FA Cup del 2018, vinta dal Chelsea ai rigori, quando a Wembley i due si salutarono con una stretta di mano, sancendo la pace e chiudendo un periodo di tensioni che aveva fatto parlare per mesi.
Oggi il contesto è molto diverso: i dissapori appartengono al passato e la stima reciproca è evidente, così come la consapevolezza che entrambi rappresentano pilastri del calcio moderno. Mourinho ha però trovato il modo di scherzare sulle assenze del Napoli: “Senza Lukaku ci sono comunque Hojlund e Lucca; senza De Bruyne ci sono McTominay ed Elmas”. Un’ulteriore prova di come anche le sfide più accese possano trasformarsi in confronto di intelligenza tattica e ironia, prima ancora che in rivalità. Benfica-Napoli non sarà quindi solo una partita, ma un nuovo pezzo della lunga storia tra due tra due dei più influenti allenatori degli ultimi vent’anni.
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