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Padel, si torna a giocare a pieno regime: come allenare i riflessi

Si torna a giocare a padel in tutta Italia, boom di prenotazioni e di attività in tutti i circoli dopo che la fine della fase più rigida del lockdown

Juan Martinez Diaz, uno dei tutor di padel più richiesti e apprezzati (Foto World Padel Tour)

Il padel, lo sport del momento a giudicare dallo straordinario interesse che sta raccogliendo in Italia in termine di iscritti, tornei e nuovi circoli, dilaga grazie alla sua formula che consente a tutti di entrare nel gioco migliorando anche in pochissimo tempo.

Si torna a giocare a padel

Dopo la fine del lockdown, da quando l’Italia si è lentamente riaperta anche alle attività sportivi, i circoli a poco a poco hanno cominciato a riattivare tutta la propria rete di iscritti. E le partite si stanno moltiplicando. Con qualche piccola precauzione per evitare di incorrere nei classici infortuni destinati a chi comincia troppo in fretta e senza alcun allenamento.

“Ognuno deve trovare il suo posto nel campo” è una dei primi consigli che l’argentino Juan Martino Diaz, uno dei giocatori più quotati del mondo, offre a chi si iscrive ai suoi clinic.

Diaz è famoso per le sue straordinarie qualità di reazione, riflessi incredibili. Da fuoriclasse.

“Ma il padel può essere d’aiuto anche chi vuole incentivare le sue qualità di riflessi e di tempo di reazione – spiega Diaz, che ha concluso la sua carriera agonistica e oggi è un tutor – ci sono esercizi specifici che con una certa continuità possono portare grandi privilegi”.

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(Foto World Padel Tour)

Esercizi per riflessi e tempi di reazione

Uno degli esercizi che Diaz raccomanda è quello che viene definito ‘blind shot’. Mettersi spalle alla rete per girarsi e colpire la palla appoggiata da allenatore o compagno di allenamento solo quando questa viene chiamata. Più veloce è la chiamata più immediato dovrà essere il tempo di reazione. L’esercizio deve essere effettuato a rete, puntando molto su volée, e da fondo campo cercando colpi potenti e piazzati.

Un secondo esercizio, a rete, dove la pallina arriva in modo più imprevedibile e con maggiore velocità, è il “flow”, un veloce flusso di palline a mezza altezza e a direzione variabile cercando sempre la volée vincente. In Sudamerica stanno perfezionando una macchina in grado di sparare un gran numero di palline per gli allenamenti più specifici. Quando l’esercizio comincia a funzionare si avvicinano le distanze tra sorgente del colpo e rete: più ridotta è la distanza, più veloce è il colpo, più difficile risulta il fattore di allenamento.

Mauro Marchina

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