Olimpiadi

Olimpiadi, Giovanni Malagò presenta la delegazione italiana in partenza

Tra gli ultimi a partire in direzione di Tokyo per l’inizio delle Olimpiadi il presidente del CONI Giovanni Malagò che tralascia pronostici e parla di auspici

Giovanni Malagò da poco riconfermato alla guida del Coni per altri quattro anni (Getty Images)

Prima di ogni Olimpiade la domanda è sempre la stessa: quante medaglie conquisteremo questa volta? Mai come per i giochi di Tokyo 2020 è difficile fare pronostici perché queste Olimpiadi saranno diverse da tutte le altre e problematiche come nessuna.

Olimpiadi, gli auspici di Malagò

Anche la folta delegazione italiana, 384 atleti oltre a tecnici, allenatori, funzionari e accompagnatori, è ormai quasi completamente arrivata al villaggio olimpico che per i prossimi venti giorni diventerà Casa Italia. Lì si festeggeranno le medaglie e le imprese degli atleti azzurri, sperando che ci siano molte occasioni di festa. Lì sarà il quartiere generale di quasi tutte le nostre rappresentative.

Alla guida della spedizione italiana il presidente del CONI Giovanni Malagò, costretto a saltare la finale di Wembley per non rischiare qualche quarantena proprio prima della partenza per Tokyo: “La vittoria di Euro 2020 è stata una soddisfazione enorme, ma conto di rifarmi in Giappone. La nostra è una splendida squadra abbiamo tante ambizioni e gli auspici sono eccellenti”.

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Una squadra folta e forte

Un’Olimpiade difficile in un momento storico che resta drammatico: “Credo che a questo punto la sola idea di esserci, al di là di problemi e difficoltà, sia l’unica cosa che conta davvero. Abbiamo una squadra grande, importante e con tanti atleti di punta. Mi dispiace per gli assenti, non solo per chi ha deciso di non esserci ma anche per quelli che avrebbero fatto di tutto per esserci e non ci sono”.  

Malagò si dice ottimista: “Lo sono da tempo e da epoche non sospette. Lo sport prevede variabili e molti fattori imprevedibili. Ma la squadra italiana è grande, ed è forte. C’è una splendida atmosfera nonostante questi siano giochi particolari e complessi. Forse è anche per questo che queste Olimpiade sono così sentite, perché le abbiamo desiderate davvero moltissimo”.

Mauro Marchina

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