MotoGP, il campionato perde un altro pezzo: annullata una tappa

La pandemia continua a stravolgere il calendario di tutti gli eventi più importanti, il motomondiale costretto a cancellare il GP di Thailandia di MotoGP

MotoGP
Un’immagine del circuito del Losail in Qatar (Getty Images)

Dopo Finlandia, Giappone e Australia, il campionato mondiale MotoGP perde un altro appuntamento importante. A causa delle restrizioni dovute all’intensificarsi della curva pandemica in tutto il paese, gli organizzatori hanno deciso di cancellare l’appuntamento in Thailandia sul circuito Chang di Buriram.

MotoGP, la Thailandia salva

Il gran premio della Thailandia era stato fissato per il 17 ottobre. Gli organizzatori avevano espresso le prime perplessità circa i problemi organizzativi già a febbraio. Ma avevano preso tempo, in attesa che la situazione in qualche modo si normalizzasse. Purtroppo è peggiorata. E seguendo l’esempio di altri paesi hanno annullato l’evento. A questo punto il Motomondiale prevede 18 tappe, quattro quelle cancellate: più l’evento in Argentina, che per il momento è stato posticipato, non è confermato e rimane in fortissimo dubbio.

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Il comunicato del motomondiale

I tempi cominciavano a essere stretti: quarantene e restrizioni rendevano impossibile il lavoro di allestimento del circuito con la presenza dei fornitori. Sarebbero serviti un sacco di soldi senza alcuna garanzia che il Gran Premio ci sarebbe stato. Di qui la decisione di cancellare l’appuntamento.

Il comunicato di FIM e Dorna Sports non fa alcun riferimento alla possibilità che la tappa del Chang possa in qualche modo essere recuperata altrove: la MotoGp aveva già fissato una seconda tappa in Algarve il 7 novembre per sostituire la tappa di Philip Island. Ma inserire adesso una ulteriore tappa di fortuna sembra davvero molto difficile viste le trasferte intercontinentali da San Marino a Austin al Sepang. L’unica soluzione, estremamente problematica per questioni di tempo e logistiche, sarebbe inserire la tappa argentina di Rio Hondo tra Austin e Malesia con tre trasferte intercontinentali in quindici giorni.

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