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Olimpiadi, argento e rabbia per Samele: “Ho perso dal migliore”

Dalla finale di sciabola maschile arriva comunque una medaglia d’argento per la squadra italiana grazie a Luigi Samele

Luigi Samele con la medaglia d’argento di Tokyo 2020 nella finale sciabola(Getty Images)

Passerà alla storia come la prima medaglia azzurra di queste Olimpiadi di Tokyo: e anche se non è d’oro brilla moltissimo perché Luigi Samele la conquista soprattutto grazie alla sua vittoria in semifinale senza riuscire mai a impensierire nella finalissima l’ungherese Aron Szilagyi, quello che diventerà uno degli atleti più forti di tutti i tempi.

Olimpiadi, Samele si accontenta

C’era poco da fare contro Szilagyi, praticamente perfetto nel corso di tutta la competizione; sempre avanti il magiaro ha conquistato immediatamente un break importante che l’atleta azzurro non è mai riuscito a intaccare e che dimostrano l’assoluta superiorità di Szilagyi che conquista il suo terzo oro consecutivo dopo quelli di Londra e Rio de Janeiro, un risultato assolutamente straordinario che lo pone al vertice della scherma mondiale di tutti i tempi. Szilagyi vince 15-7, nessuna discussione.

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Luigi Samele sconfitto solo in finale da un imbattibile Aron Szilagyi (Getty Images)

“Ho perso dal più forte”

Samele commenta con serenità la sua finalissima: “In questo momento da buon terrone sono arrabbiato – dice lo spadista foggiano – perché quando arrivi così vicino a qualcosa che hai sognato per tutta la vita la sconfitta brucia, ed è molto dolorosa. Ma sono anche consapevole di avere perso da qualcuno che forse è davvero imbattibile, il più forte di tutti nella storia di questo sport. La medaglia resta un valore assoluto, un grande riconoscimento dopo tanti anni di lavoro… Forse me la godrò e ne capirò il suo reale significato tra qualche tempo”.

Eliminato proprio da Samele, Enrico Berré nei quarti di finale (15-10). Niente da fare per Luca Curatoli, eliminato ai sedicesimi di finale in una sfida sfortunata e nervosa dal rumeno Teodosiu (15-13).

Bronzo per il sudcoreano Kim Junghwan battendo il georgiano Sandro Bazadze. Niente da fare con il punteggio di 15-11 al termine di un assalto che si è deciso negli ultimi minuti, con un break di 4-0 decisivo in favore di Kim.

Mauro Marchina

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