Sofia Goggia alle Olimpiadi? Il messaggio commuove tutti: la campionessa olimpica ha già cominciato la sua corsa contro il tempo
“Se questo è il piano che Dio ha per me, altro non posso fare che spalancare le braccia, accoglierlo e accettarlo. Grazie a tutti”. Parte così una delle rincorse più folli e belle della storia, quella di Sofia Goggia alle Olimpiadi.
Il calendario dei Giochi prevede il superg l’11 febbraio e la discesa delle donne martedì 15, con tre giorni di prove. Il suo piano, se tutto andrà nella più ottimistica delle previsioni, è gareggiare in superg solo per prendere confidenza con la pista e poi forzare un po’ di più in prova.
Complicato per quasi tutte, non per una come lei che da 15 anni lotta contro gli infortuni e la sfortuna. E la conferma è arrivata anche dal dottor Andrea Panzeri (presidente della commissione medica FISI) che l’ha visitata subito a Milano insieme all’altro ortopedico Herbert Schoenhuber. Oggi la campionessa bergamasca ha già iniziato a lavorare in acqua. “Ma andrà a Pechino solo se competitiva, altrimenti non avrebbe senso per lei: ci devono essere tutti i presupposti per fare la gara al suo livello”.
Martedì 25 intanto farà il tifo per le sue compagne impegnate nell’ottavo gigante stagionale sulla pista Erta di Kronplatz/Plan de Corones, casa della famiglia Moelgg. Mancherà Goggia ma anche Elena Curtoni, per farla concentrare sulle gare veloci a Garmisch del prossimo weekend. Capitane azzurre quindi Marta Bassino e Federica Brignone.
Prima manche alle 10.30 mentre gli uomini saranno impegnati nel classico slalom di Schladming che inizierà alle 17.45. Dopo la sfortuna di Kitzbuehel tornano Alex Vinatzer e Giuliano Razzoli. L’ex campione olimpico all’Adnkronos le ha mandato un abbraccio virtuale. “Nella sfortuna poteva andarle peggio. Ha ancora la possibilità di difendere il suo titolo olimpico, ora l’importante è che recuperi e si presenti al cancelletto nelle condizioni di gareggiare. L’Italia ha bisogno di lei e sono convinto che ce la farà perché Sofia è un osso duro. Credo che in tre settimane possa fare il miracolo ed essere in pista da protagonista”.
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E crede in lei anche Fabio Rodia, direttore del reparto di ortopedia e traumatologia presso il Cto di Roma, intervenuto a Gr Parlamento: “C’è una condizione che prevale su tutto il resto: la volontà dell’atleta di perseguire un obiettivo e la tranquillità nel poter riaffrontare il gesto atletico. Per poter tornare in pista è necessaria la tranquillità e la serenità della Goggia”.
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