La guerra in Ucraina ha richiamato l’attenzione della FIFA che è intervenuta con un provvedimento straordinario che riguarda il calciomercato
In un momento a dir poco drammatico in senso generale a causa della guerra in Ucraina, che ha causato una vera e propria emergenza umanitaria, la FIFA ha assunto una decisone senza precedenti.
A seguito della decisione di sospendere a tempo indeterminato tutte le attività sportive, nazionali e di club la FIFA ha svincolato d’ufficio tutti i calciatori impegnati in Russia e in Ucraina fino al 30 giugno.
Si tratta di una decisione davvero clamorosa che di fatto riapre il calciomercato per decine, di giocatori che fino al termine dell’emergenza bellica non sarebbero comunque in grado di giocare e correrebbero non solo il rischio di restare senza stipendio, ma anche di non potersi allenare regolarmente.
Il provvedimento ha carattere di estrema urgenza. In definitiva la FIFA annulla quelli che sono gli impegni di contratto già sottoscritti e validi fino alla fine della stagione, e dunque al 30 giugno 2022, o pluriennale.
I giocatori che in questo momento sono impegnati in Russia e in Ucraina sono liberi di cercarsi un’altra collocazione. I club sono obbligati a svincolarli da ogni impegno. La questione riguarda non solo i giocatori con passaporto russo o ucraino, ma soprattutto gli stranieri. Anche gli allenatori, i tecnici e tutto il personale con un contratto valido. A luglio, chi avrà un accordo valido anche per le stazioni a venire, sarà libero di onorarlo o di chiederne la rescissione, soprattutto se l’emergenza dovesse proseguire.
Per tutti i calciatori e allenatori impegnati in Ucraina il provvedimento è ufficiale e immediato. Tutti liberi e svincolati. Anche Roberto De Zerbi, da poco rientrato in Italia dopo la sua prima stagione allo Shakhtar Donetsk che si è conclusa drammaticamente con il conflitto. E insieme a lui tutti i suoi collaboratori.
In Russia invece i club hanno 48 ore di tempo, fino alla mezzanotte del 10 marzo per liberare i propri giocatori con un accordo di rescissione definitivo o temporaneo, valido fino al 30 giugno. Nel caso i club non formalizzassero questo accordo la rescissone sarebbe unilateralmente riconosciuta dalla FIFA. Decine, centinaia di giocatori liberi che potrebbero accasarsi altrove, anche in Serie A. Se il caso riguarda De Zerbi non riguarda invece alcun giocatore italiano, né in Russia né in Ucraina.
In Ucraina, per esempio, gioca una delegazione di oltre trenta giocatori brasiliani, alcuni dei quali molto quotati come Dentinho, Alan Patrick, Marlon (tutto dello Shakhtar) che saranno quindi liberi. Così come Wendel, tesserato per lo Zenit San Pietroburgo.
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