Tour de France, tensione alle stelle: l’annuncio di Roglic manda in estasi i fa. Il 32enne corridore sloveno fissa l’obiettivo in vista della Grand Boucle
Il conto alla rovescia sta per terminare: venerdì 1 luglio partirà da Copenaghen con una tappa a cronometro di 13 chilometri l’ennesima edizione del Tour de France. La corsa a tappe più prestigiosa del mondo sembra aver trovato un nuovo padrone, il 23enne sloveno Tadej Pogacar. Il giovanissimo campione della UAE Team Emirates ha dominato le ultime due edizioni e tutto lascia credere che possa concedere il tris.
Ma sulla sua strada il giovane talento di Komenda troverà un manipolo ristretto di avversari che sembrano avere le carte in regola per strappargli di dosso la maglia gialla.
Il rivale più accreditato di Pogacar è senza alcun dubbio il suo connazionale Primoz Roglic, 32enne corridore capace di vincere per tre volte la Vuelta di Spagna e presentatosi a questa Grand Boucle in smaglianti condizioni di forma.
Il campione del Team Jumbo–Visma è pronto per affrontare la grande sfida, ovvero lottare per la conquista della maglia gialla contro Tadej Pogačar. Senza dimenticare ovviamente un altro possibile grande protagonista come il compagno di squadra Jonas Vingegaard, arrivato secondo un anno fa.
Le dichiarazioni di Roglic a due giorni dall’inizio del Tour de France sono una sorta di guanto di sfida lanciato in direzione della maglia gialla uscente: “Dobbiamo tutti fare del nostro meglio – le sue parole –. Abbiamo molte qualità individuali. Insieme dobbiamo fare il meglio possibile. Siamo sicuri di poter battere Pogacar, ma per riuscirci dovremo essere una squadra vera”.
Di conseguenza, le ambizioni personali di alcuni vanno messe da parte. Questo significa che Van Aert dovrà accontentarsi di sostenere i tentativi dello stesso Roglic di conquistare la maglia gialla: “Wout è al 100% devoto alla causa della squadra. Sappiamo già qual è l’obiettivo principale del team: ha un ruolo libero e sarà anche una grande sfida per lui lottare per la maglia Verde”.
Mentre su Vingegaard puntualizza: “Ci rendiamo più forti a vicenda – conclude Primoz Roglic -. Anche al di fuori della bici ho un bel rapporto con lui. Siamo buoni amici”.
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