(Foto Ansa)
Aveva fatto discutere la decisione, lo scorso anno, della direzione di Wimbledon di escludere dal Grande Slam londinese i tennisti russi e bielorussi. Una scelta dovuta all’invasione russa dell’Ucraina, da cui l’ATP e la WTA aveva preso immediatamente le distanze. I circuiti internazionali avevano deciso di non assegnare punti per il Torneo londinese. Quest’anno la retromarcia e il ritorno degli atleti russi e bielorussi nello Slam che si gioca sulla superficie in erba.
La riammissione dei tennisti russi e bielorussi non è totale. Infatti, i giocatori che arrivano dai due stati accederanno a Wimbledon da atleti indipendenti, senza bandiera. Una situazione che gli atleti russi, in particolare, vivono già da diverso tempo a livello olimpico e dunque non nuova per i russi. Perciò, ad esempio, Daniil Medvedev, attuale numero 5 del ranking ATP, gareggerà da atleta indipendente senza essere accompagnato dalla bandiera del suo paese. Lo stesso Medvedev che, oggi, è impegnato nella semifinale dell’ATP Masters1000 di Miami, dove in finale potrebbe incrociare uno tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz.
Il presidente dell’All England Club, Ian Hewitt ha commentato la decisione: “Questa è stata una decisione incredibilmente difficile, non presa alla leggera o senza una grande considerazione per l’impatto che avrà”.
La decisione degli organizzatori di Wimbledon è stata duramente contestata dal Ministro degli Esteri ucraino, Kuleba: “La decisione di Wimbledon di permettere la partecipazione di giocatori russi e bielorussi è immorale. La Russia ha forse cessato la sua aggressione o le atrocità? No, è solo che Wimbledon ha deciso di ospitare due complici del crimine. Chiedo dal governo britannico di negare i visti ai giocatori”.
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