ATP Miami, presente e futuro sono loro: Sinner e Alcaraz

Esattamente quattro anni fa, il 2 aprile del 2019 due promesse del tennis internazionale si sono sfidate ad Alicante per la prima volta. Due ragazzi prodigio, due predestinati che facevano già parlare di sé, un diciassettenne italiano e un quindicenne spagnolo: Jannik Sinner e Carlo Alcaraz Garfia. Dopo quel primo incontro ne sono seguiti molteplici, la tecnica è stata affinata da entrambi e i progressi sono stati visibili.
Quattro anni più tardi gli stessi promettenti atleti si sfideranno nella semifinale al Miami Open.

Sinner inarrestabile, nessun timore contro Alcaraz

Gli occhi sono puntati su di lui, che ha incantato e quasi mai deluso in questo avvio di stagione in cui verosimilmente sono state poche le sbavature (20 vittorie su 24 partite). Jannik Sinner è il primo italiano ad aver conquistato due semifinali in due Masters 1000 consecutivi, l’altoatesino uscita dopo uscita sta mostrando al mondo intero i frutti di un’evoluzione tecnica repentina che l’hanno portato a imporsi su Ruusuvuori per ultimo conquistando questa semifinale. Adesso al suo cospetto si presenterà l’avversario più scomodo, ma non certo temuto. Contro Alcaraz, attualmente numero uno del ranking ATP sono sei i precedenti (quattro vinti dallo spagnolo), l’ultimo proprio nella semifinale a Indian Wells in cui il classe 2003 ha avuto la meglio.

Le possibilità di avanzare nel ranking

A prescindere dall’esito dello scontro Sinner con le prestazioni di Miami ha ritrovato un posto nella top ten del ranking. Virtualmente in questo momento è nono, ma potrebbe essere ancora scavalcato da Khachanov se quest’ultimo dovesse vincere il titolo in Florida. Se invece fosse l’altoatesino ad aggiudicarsi il Masters 1000 di Miami salirebbe al sesto posto nel ranking.
Resta quindi tutto da scrivere in attesa di una semifinale che si giocherà a viso aperto tra i due atleti che rappresentano concretamente il presente e il futuro del tennis internazionale. Il campo centrale del Miami Open è pronto per ospitare la sfida in programma all’una di notte (ora italiana).

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