Scandalo e polemiche in NBA: ecco cosa è successo

Nasce l’ennesima polemica su una delle star NBA più chiacchierate degli ultimi mesi. Ecco cos’è successo nel post gara

Tra tutti i giocatori in NBA, Kyrie Irving è uno di quelli che più spesso si ritrova al centro delle notizie, positive o negative che siano. Le sue uscite negli scorsi anni sono costate caro al cestista statunitense di cittadinanza australiana, che con il suo carattere esuberante sta facendo parlare di sé anche in questa stagione.

Altra polemica su Irving
Ecco cosa ha fatto Irving in conferenza (LaPresse) – sportitalia.it

Nell’ultima intervista dopo la sconfitta contro i Bucks di Giannis Antetokounmpo, un gesto di Irving ha fatto il giro del web ed è diventato il centro delle polemiche in NBA nelle ultime ore.

Il gesto è stato visto di cattivo occhio da alcuni fan dato il suo stretto collegamento con lo scontro Israele-Palestina, ormai protagonista delle notizie da diverso tempo. Ecco cosa è successo in conferenza e quali possono essere le ripercussioni sul giocatore.

Irving l’ha fatto di nuovo: polemiche sulla conferenza post Bucks

Non è una novità vedere Kyrie Irving soggetto a polemiche. Già ai tempi del Covid e, in generale, dal suo arrivo in NBA (nel 2011, quando fu la prima scelta dei Cleveland Cavaliers al Draft) è stato sempre un personaggio scomodo, spesso animato da teorie del complotto e da dichiarazioni fuori luogo.

Nello scorso anno fu al centro delle polemiche per aver promosso la sua posizione da antisemita convinto tramite la pubblicazione di un link per un film chiaramente contro la popolazione ebraica, cosa che gli costò una sospensione. Furono quasi obbligatorie le scuse su Instagram del giocatore, nonostante i primi giorni di rifiuto.

Irving come Kidd
Irving come coach Kidd: il paragone con l’ex Knicks (Ansa) – sportitalia.it

Dopo essere passato dai Nets ai Dallas Mavericks già nella scorsa stagione, Irving ha sempre sostenuto le sue idee in un modo o nell’altro, e anche questa volta sembra averla fatta grossa: durante la conferenza dopo la sconfitta contro i Milwaukee Bucks (finita 132-125, con Irving che ha messo a segno 39 punti) il giocatore si è presentato indossando la kefiah, come chiaro messaggio pro Palestina. Chiara la sua posizione nello scontro tra Israele e Hamas, rafforzata anche dalla scritta sulle scarpe indossate lo scorso venerdì, in allenamento, che riportavano la frase “Basta genocidio“. Per ora, nessun provvedimento da parte della lega statunitense.

Al di là delle varie polemiche su Irving, il giocatore sta vivendo un ottimo periodo di forma dopo lo switch di ruolo. In questa seconda stagione con i Mavericks ha alzato la media dopo essere passato dal ruolo di point guard a quello di shooting guard. Nonostante l’andamento altalenante del team di Doncic, ora Jason Kidd (coach dei Mavs) si ritrova un gioiellino nel quintetto.

E a proposito del coach, quest’ultimo ha risposto ad una domanda che vede lo switch di Irving paragonato a quello avuto da lui ai tempi del suo passaggio ai New York Knicks, nella stagione 2013/13. Il coach ha preferito parlare della sua star, definendo il paragone piuttosto insolito: “Io ero vecchio! Ma se parliamo di paragoni, lui sicuramente sa come giocare nella maniera giusta”.

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