Simone Inzaghi e Massimiliano Allegri attendono rinforzi (Ansa) - Sportitalia.it
Juventus e Inter si accontentano di un pareggio che lascia invariata la classifica. Dopo 90 minuti le due squadre che guidano il campionato si eguagliano 1-1 con i gol dei loro centravanti: Vlahovic e Lautaro. La sfida corre sul filo della tensione e nessuna delle squadre riesce a farsi valere sull’altra e tutto sommato la sfida ha avuto l’esito più giusto.
Con Locatelli a mezzo servizio, Miretti pure, Allegri sposta ancora Cambiaso a destra e lancia Nicolussi Caviglia titolare. In avanti la Juventus torna a schierare Vlahovic e Chiesa, proprio contro l’Inter, nella gara più difficile.
Inzaghi deve fare i conti con le assenze di Bastoni e Pavard. Il tecnico piacentino allora sceglie de Vrij, Acerbi e Darmian, quasi obbligato. Per il resto solito undici titolare, senza sorprese.
L’avvio di gara è molto bloccato. Juventus e Inter si studiano senza riuscire a trovare spazi. Il pallino del gioco non è in assoluto di una o dell’altra, ma spesso le squadre concedono all’avversaria il controllo del pallone. Nessuna delle due riesce a prevalere. Al 16’ Chiesa, liberato bene da Rabiot che pulisce un pallone in mischia, calcia dal limite poco dentro l’area, ma sbaglia. Al 27’ Vlahovic gioca bene di sponda e libera Chiesa che scende in percussione sul centro sinistra e serve al centro dove il serbo col piattone destro aperto sigla il vantaggio bianconero.
Passano solo 5 minuti e l’Inter pareggia. Darmian recupera su Chiesa con un intervento ai limiti del fallo. Sommer far ripartire l’azione da setta, l’Inter buca la pressione della Juventus perché Rugani sale troppo e lascia soli Gatti e Bremer. Il brasiliano su Thuram è troppo leggero e lo lascia servire al centro Lautaro che anticipa Gatti, addormentato e fa 1-1. Non succede molto altro nel finale di primo tempo.
Il finale di primo tempo fa da prologo alla ripresa. La seconda frazione è all’insegna dell’equilibrio e del nervosismo. Nessuno si scompone. Szczesny e Sommer non vengono mai davvero chiamati in causa. La sfida scivola via senza particolari emozioni. Gli unici veri sussulti sono le ammonizioni dei singoli che costringono a maggiore attenzione.
Da segnalare il rientro di Cuadrado nell’Inter, assente da due mesi, e accolto a suon di fischi dal tifo di fede bianconera.
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