Criscitiello: “Mourinho? Se vuoi gioco e risultati resterai deluso”

Il Direttore di Sportitalia Michele Criscitiello nel suo consueto editoriale del lunedì, e espone il suo punto di vista sulle tematiche che riguardano il nostro calcio. Dalla Supercoppa d’Arabia, ai fatti di Udine fino all’esonero di Mourinho. Di seguito la versione integrale

Mentre Inter e Napoli continuano la loro vacanza al caldo in un posto dove del calcio italiano frega niente a nessuno, in Italia si va avanti con il campionato e ci siamo fatti riconoscere di nuovo in tutto il mondo per corri razzisti. Nel 2024 accade ancora questo. Maignan non ci sta e nel momento in cui lascia la porta e si toglie i guanti viene giù il mondo. Analisi della vicenda: non è razzismo ma ignoranza. Lo stadio nuovo, vicino ai calciatori, senza pista è stupendo. Se la società crea, la tifoseria organizzata non può distruggere. Udine non è razzista e ho 13 anni di buoni motivi per sostenere questo. E’ una città che conosco, conosco la gente, conosco la società anche se non ho più rapporti diretti da un mesetto circa. Questo non cambia il pensiero che ho della vicenda. Non è razzismo. Udine non è razzista. Se vedono un ragazzo di colore non gli fanno buh buh in strada ma lo fermano e gli offrono il caffè perché la domenica indossa la maglia bianconera. C’è un gruppetto ad Udine che farà pagare tutti. Gli stessi che da anni cantano “odio Napoli” o “Vesuvio lavali con il fuoco” quando il loro vero Re era napoletano: Antonio Di Natale. Lui segnava e faceva volare la squadra in zona champions e il gruppetto insultava i napoletani. Per poi andare tutti a mangiare all’Ancona 2, noto ristorante di Udine dove Vincenzo e gli altri parlano una sola lingua; e non è il friulano. La contraddizione anche sabato: fare i cori a Maignan quando poi inciti i tuoi calciatori da un decennio che sono di colore e di ogni etnia significa che non sei coerente. L’Udinese è la squadra con più stranieri da sempre, per questo la tifoseria può fare tutto tranne che insultare un avversario per la provenienza e per il colore della pelle. Udine non è razzista e dispiace che pagheranno tutti per colpa di 50. La tifoseria è composta da tante famiglie e dall’AUC che segue la squadra ovunque e si è sempre contraddistinta per educazione e correttezza. Lo stadio di Udine è super tecnologico, la vittoria sarebbe identificare i cretini uno a uno e non chiudere curva o stadio. Sarebbe un fallimento per tutti, colpire la tifoseria intera e non individuare i veri colpevoli. 

Il Milan vince di rimonta e lancia un altro segnale al campionato. La squadra viaggia ma i punti persi sono tanti e quando si è inceppata forse ha rovinato tutta la stagione. Per lo scudetto, forse, è tardi ma continuare bene e chiudere bene farebbe una grande differenza sul giudizio finale. Inoltre in Europa c’è da fare bene fino alla fine, non come in Champions o come la Coppa Italia buttata. Il Milan è forte, con 3 pedine e 4-5 titolari infortunati da recuperare si può costruire su una buona base. Intanto, per il futuro, si continua a cercare una soluzione tecnica per i prossimi anni. Pioli ha contratto e ha anche la fiducia di parte della società ma tutti sanno che non si può continuare un ciclo ormai finito, soprattutto per la squadra. Intanto Giroud si guarda allo specchio e si chiede quale sarà il suo futuro. L’idea della MLS è fissa nella sua testa e non è detto che non accada presto. Il Milan ha bisogno di due attaccanti, un centrocampista forte e almeno due difensori big. Per pensare al mercato estivo, però, c’è ancora tantissimo tempo. Intanto scrivono di un club quasi ceduto, stanno già portando le carte dal notaio. Invece non ci sono notai e non ci sono bonifici in partenza. I rumors ci sono e ci saranno sempre ma le trattative avanzate non esistono. Cardinale è nel cuore del progetto e, ad oggi, non ci sono motivi per pensare ad una cessione del Milan. 

Intanto il ribaltone a Roma c’è stato. Seppur contro il popolo che fino all’ultimo ha difeso l’indifendibile. I romanisti hanno difeso un’idea e non un progetto tecnico. Hanno deciso di seguire un ideale (quale poi?) preferendolo ai numeri e al progetto calcistico. Mourinho ha fatto perdere tre anni e tanti soldi ad una società che ora è finita nel mirino dei tifosi. Il calcio però è dei tifosi ma non lo fanno i tifosi. La scelta di De Rossi l’unica scontata ma sicuramente non quella migliore per il futuro. La Roma ha perso tanti treni per colpa del suo condottiero. Ha fatto un macello in panchina, insultato tutti, spostato l’attenzione dal campo e mai ha dato una mezza spiegazione tattica. Calciatori bruciati, come i soldi, e una sola coppa vinta che l’anno prima non conoscevano neanche alla Uefa. Mourinho è sul viale del tramonto da anni e non è un caso che l’unica proposta vera gli sia sempre arrivata dal calcio saudita. Se lo paghi come uomo immagine fai un affare ma se da lui ti aspetti gioco e risultati, allora, resterai deluso

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