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Lazio, contro il Bayern è stata la sintesi della stagione di Immobile

La Lazio non è riuscita nell’impresa ed è stata eliminata dalla Champions League: dopo l’1-0 dell’andata, i biancocelesti hanno perso 3-0 in casa del Bayern Monaco in una partita con mille rimpianti. Sullo 0-0, infatti, Ciro Immobile ha avuto una grandissima occasione per portare avanti la propria squadra e mettere ancora di più il muso d’avanti quando ormai mancava solo un tempo alla fine della partita. Troppo largo, però, il colpo di testa dell’attaccante biancoceleste che non è riuscito a indirizzare correttamente il tentativo.

La sintesi della sua stagione, perché l’Immobile di questa stagione è il lontano parente di quello che abbiamo vissuto nelle ultime annate. Un calo fisiologico? Potrebbe essere, ma la differenza di rendimento è davvero netta rispetto al passato. Da punto fermo, Immobile è diventata una pedina da utilizzare nella solita staffetta con Valentin Castellanos, sintomo di come anche Maurizio Sarri abbia capito che questa non è la sua stagione. Solo sei le reti in campionato fino a ora, dieci totali se includiamo quelle nel cammino europeo. Troppo poche, però, per un attaccante abituato ad andare ben oltre le aspettative. La sua involuzione è stata l’involuzione di tutto il reparto offensivo.

Qualcosa è cambiato ed è sotto gli occhi di tutti: forse il suo ciclo a Roma è giunto ai titoli di coda? Rispetto allo scorso anno, Immobile entra in campo con una cattiveria agonistica diversa, senza quelle motivazioni che spesso lo hanno spinto oltre i propri limiti. Sembra un po’ la sintesi di questa Lazio, che spesso quest’anno abbaia ma non morde. Immobile è l’emblema di una stagione al di sotto delle aspettative, cammino in Champions a parte in cui forse più di molto non si poteva fare. E’ però stata la sintesi perfetta della formazione biancoceleste, che ora deve provare a rialzarsi. Sperando di ritrovare Immobile.

Federico Calabrese

Federico Calabrese, classe 2000, è un giornalista pubblicista. In libreria è uscito con “Volare libero”, l’autobiografia di Gianluca Pagliuca e con “Istinto puro”, l’autobiografia di Sébastien Frey.

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