Domino panchine: la genesi e i retroscena delle candidature. In attesa della scelta

Partire dai dati di fatto, per cercare di avvicinarsi per quanto possibile alla realtà è un esercizio obbligatorio relazionandoci al mistero che maggiormente tiene banco in questa fase che anticipa una sessione di mercato che sarà caratterizzata dal valzer delle panchine. Chi allenerà il Milan? È la domanda alla quale tutti vorrebbero dare una risposta con anche solo una parvenza di certezza, ma in questo momento l’enigma non ha ancora trovato una soluzione che possa essere definita inequivocabile. La cronaca può dare una mano in questo senso, analizzando la genesi delle candidature che via Aldo Rossi sta prendendo in considerazione. Il nome che accende l’entusiasmo della piazza in maniera naturale ed inequivocabile è quello di Antonio Conte. Rispetto all’ex tecnico di Juventus, Inter e Tottenham è opportuno sgomberare il campo da ogni possibile preconcetto. Quando si pensa al salentino è immediato districarsi nell’equazione che includa ingaggio faraonico e campagna acquisti molto onerosa, troppo per un club che fa della sostenibilità uno dei propri fiori all’occhiello. La realtà che abbiamo verificato, al contrario, ci racconta di un’apertura da parte dello stesso Conte nello sposare un progetto che possa avere durata pluriennale, che sia mirato alla costruzione e non all’ossessione della vittoria sin da subito. Uno scenario possibile a patto di una chiarezza comunicativa che eviti di identificare il tecnico come l’uomo della provvidenza e del successo ad ogni costo e nell’immediato, ma che piuttosto lo veda come fondamentale tassello di un mosaico ben più strutturato. Da qui partono le valutazioni del management rossonero, rispetto ad un eventuale contatto del quale non abbiamo contezza, e che di conseguenza abbraccia la lista dei candidati per i quali pure abbiamo avuto modo di ottenere conferme dirette.
L’idea Sergio Conceicao vede la luce negli ultimi giorni del mese passato, quando Villas Boas vince le elezioni come nuovo Presidente del Porto e di conseguenza a Jorge Mendes viene automatico riflettere sull’opportunità di proporre un allenatore vincente e di livello assoluto ad una delle società più gloriose d’Europa. Il Milan memorizza la proposta dell’agente portoghese, la apprezza e la valuta, con la remora del rischio che comporterebbe legare l’approdo di un allenatore ad uno dei procuratori più influenti del mondo calcistico. Nelle prossime ore è previsto un confronto tra Sergio Conceicao e Villas Boas che vada al di là di quello di qualche ora fa in favore di flash e di telecamere. Si parlerà di progetto, e di rapporti che non sempre sono stati idilliaci, specie con la leggenda del Porto Jorge Costa. Fu il capitano della squadra che vinse la Champions League con Josè Mourinho, attualmente allena l’AVS in Portogallo ma ha grandissime prospettive di affiancare Zubizarreta nella rinnovata dirigenza dei Dragoni. Un minimo di cautela va di conseguenza mantenuta nell’analizzare una situazione che potrebbe essere suscettibile di variazioni, in un senso o nell’altro, compreso quello di una sua permanenza. E con i dubbi del Milan che non si sono affatto dissolti.
Paulo Fonseca è un altro allenatore che è stato proposto ai milanesi dai suoi agenti, e che dopo un iniziale stand by aveva preso piede nelle considerazioni della dirigenza rossonera. La concorrenza più agguerrita in questa prospettiva è quella del Marsiglia, che non avrebbe valutazioni ulteriori da fare per affidare all’ex allenatore della Roma il suo destino anche ad ampio raggio, e sta spingendo sul pedale dell’acceleratore per ricevere una risposta positiva e che metta al riparo da ogni genere di colpo di scena.
Contestualmente a queste candidature, al Milan è stata sottoposta anche quella di Maurizio Sarri, come abbiamo avuto modo di raccontare ormai un paio di settimane fa, senza che ci sia stato al momento uno sviluppo degno di nota. Esattamente come le soluzioni
L’impressione diffusa è che una decisione verrà resa nota (dunque non presa) solo al termine della stagione in corso, quando cioè si arriverà alla separazione con Stefano Pioli che resta comunque legato ai rossoneri da un altro anno di contratto. Non che al tecnico dello scudetto manchino le alternative, per carità, perchè oltre al corteggiamento del Napoli del quale abbiamo avuto modo di raccontare ormai diverso tempo fa con Alfredo Pedullà, va segnalato l’apprezzamento concreto anche da parte del Bologna di Sartori che per l’allenatore del Milan nutre una stima smisurata.

Sullo sfondo resta la situazione della altre superbig in attesa di una guida concreta alla quale affidarsi. Il Bayern Monaco si separerà da un possibile candidato per la lunga lista rossonera come Tuchel, e nel contempo vede naufragare una dopo l’altra le scelte che ha deciso di perseguire, è l’esempio più concreto di tutti. Flick potrebbe tornare di moda. Un’altra situazione che va tenuta sotto controllo è quella del Barcellona (che intanto ha preso a parametro zero Guido Rodriguez) e di Xavi. Da una parte è vero che la permanenza del tecnico è stata annunciata con lustrini e paillettes e ratificata con tanto di annuncio, dall’altra un finale di stagione che si confermi disastroso come tutti i mesi antecedenti, potrebbe portare a delle conseguenze. Con Rafa Marquez spettatore molto interessato.

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