Empoli, Nicola: “Salvezza? Felice più per i tifosi che per me”

Davide Nicola, allenatore dell’Empoli ha parlato in sala stampa dopo la storica salvezza del suo club. Ecco le sue parole:  “Questa è la salvezza che mi ha reso felice per molte altre persone, più per loro che per me stesso. A partire dall’espressione che ha avuto la nostra gente. Ci hanno dato una carica emotiva in più. Sono felice per i giocatori, che mi hanno dimostrato di avere un rendimento molto elevato. Se vedete le squadre che abbiamo affrontate sono state tutte toste, perché erano nel pieno della forma o perché erano scontri diretti. Sono contento per tutti in società, dal presidente, al direttore, ho trovato dei professionisti esemplari. Qui si rispetta la metodologia dell’allenatore e c’è costante fiducia. Empoli è da studiare, è un esempio, ha servizi di una grande squadra ma rimane umile. Aggiungo che questo gruppo di ragazzi entra nella storia dell’Empoli. Sono orgoglioso e felice per i miei ragazzi

Empoli, Nicola ancora sulla salvezza

Aveva fatto una sorta di fioretto prima di questa partita: La cosa più importante era dimostrare la qualità del lavoro. Questo per me è gratificante, da un punto di vista professionale è stata una grande vittoria. Il primo tempo è stato importante, sapevamo di rischiare, ma i ragazzi hanno accettato costantemente l’uno contro uno. Abbiamo sofferto ma abbiamo anche creato molto. Fare trentasei punti non era facile, poteva toccare a noi essere retrocessi. Dobbiamo riconoscere che non è sempre possibile ribaltare un percorso, ma possiamo cambiarne il finaleQuando ha capito che la squadra ce l’avrebbe potuta fare: Io non ho un aspetto che considero più di un altro. Ho ripetuto sempre lo stesso, facendo leva sui principi fondamentali per questo percorso. Il gruppo ha risposto fin da subito, nelle prime partite sono stato io ad adattarmi a loro. Poi si sono trasformati accettando l’uno contro uno e stando a uomo. Senza la disponibilità dei ragazzi non avremmo potuto fare nulla. Oggi mi è piaciuto lo spirito, forse l’unica partita in cui non l’abbiamo messo è stato a Lecce. Questa squadra si è liberata di un peso e ha cercato di costruire un gioco per potercela fare

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