Mentre scrivo questo editoriale, Dusan Vlahovic segna il gol numero 5 della sua stagione.
Su rigore, diranno gli invidiosi: un motivo in più per lodarlo, visto che i rigori a Milanello non li sanno più tirare da anni. 5 gol, di questo passo, Santiago Gimenez e Christopher Nkunku li raggiungeranno forse a fine anno, non è detto manco singolarmente: speriamo di sbagliarci, chiaro.
Anzi, vi dirò di più: il fatto che il Milan sia pienamente in corsa nonostante la crisi d’attacco e la moria di infortuni è la peggior notizia possibile per le rivali.
Il peggior Milan è lì, a un passo dalle favorite a cui sta andando tutto dritto. Certo, la fortuna aiuta gli audaci e un po’ di audacia, al quarto piano a gennaio andrà dimostrata: come per Allegri dopo Fonseca, alla dirigenza rossonera toccherà ancora una volta bere l’amaro calice e sconfessare le proprie scelte fantasiose, cercando al più presto un bomber di livello. Il problema infatti non è Nkunku in sé, giocatore forte e che quando entrerà in forma darà una mano.
Ma proprio il concetto di non prendere un 9 “tipico”: meglio correggere il tiro appena possibile, ammettendo di aver sbagliato valutazione, ma a patto di trovare davvero un giocatore che abbia impatto concreto e reale sugli equilibri del campionato.
Astenersi scommesse, giovani, prestiti e invenzioni: ad Allegri serve un killer d’area, cattivo, spietato negli ultimi metri quanto determinato nel fare a sportellate a decine di metri dalla porta nelle partite in cui la palla lì davanti non arriva. Ci vorrebbe un Mario Mandzukic, praticamente l’opposto dell’attuale Gimenez per attitudine e grinta.
Sul Bebote però, assoluzione completa: un anno fa, valeva la pena di acquistarlo, corteggiato da mezza Europa. Il Milan ci ha provato con coraggio e ambizione: l’involuzione caratteriale non era minimamente preventivabile ed è l’unica grande vera motivazione dei suoi problemi. Che fare con il messicano? Fino a gennaio, bisogna proteggerlo: alternative non ce ne sono.
Poi, sperare che la sua agente metta al servizio del suo assistito e del Milan tutto il suo enorme potere sul mercato europeo: quando Rafaela Pimenta alza il telefono, in pochi possono dire di no anche se il suo assistito proposto è in crisi. E allora il vero gol di Santi potrebbe essere il tesoretto in arrivo dalla sua eventuale cessione: una ventina di milioni – la cifra minima per non fare minusvalenza – per provare l’assalto all’ultimo tassello mancante. Quale? Il sottoscritto, l’editoriale poteva chiuderlo anche alla prima riga. Ma se Comolli continuerà a fare come il marito che vuole far dispetto alla moglie (peggio per lui)… beh, toccherà a Tare trovare altre soluzioni, sperando di ricevere il necessario ok da Furlani.
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