Edon Zhegrova è l'arma in più della Juventus di Luciano Spalletti (Screen X)
L’ingresso in campo di Edon Zhegrova cambia volto alla partita della Juve contro il Pisa: premiata la sostituzione di Luciano Spalletti. Determinante nell’azione dello 0-1 e non solo: le sue qualità decisive nell’ultimo match dell’anno.
Dal disastro dello Stadium contro la Roma, alla rinascita contro il Pisa: Edon Zhegrova eccelle contro la squadra di Alberto Gilardino e la sua entrata sul rettangolo di gioco crea scompiglio nella difesa dei nerazzurri. L’obiettivo del tecnico di Certaldo era quello di uscire dall’Arena Garibaldi con i tre punti e le qualità dell’ex Lille hanno ripagato alla grande la fiducia che Luciano Spalletti nutre nei suoi confronti. Un’arma in più che pochi club di Serie A possono permettersi con il kosovaro a caccia della miglior condizione possibile per provare ad essere utile non solo a gara in corso ma anche dal primo minuto. La Juventus e i tifosi, intanto, si coccolano questo momento!
A DAZN, l’esterno kosovaro, entrato nella ripresa all’Arena Garibaldi, ha cambiato il volto al match. “Voglio mettere le mie qualità a servizio del gruppo, sono contento di aver aiutato la squadra. Spalletti? Sono contento di essere qui, lavoro tutti i giorni. L’allenatore cerca di aiutarmi e migliorarmi, cerco di ascoltare i suoi consigli e migliorare difensivamente, nel calcio moderno bisogna fare anche la fase difensiva e la facevo anche nel mio precedente club. Sono stato fuori per molto tempo, non sempre mi viene al 100% ma sto dando il mio meglio”. Chiosa finale sulla zeppetta (il suo modo particolare di saltare l’uomo, ndr.): “Ci sono nato con le mie qualità, non l’ho allenata e grazie al mister per aver inventato il termine”.
Ai microfoni di DAZN, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, esaltando la prova di Zhegrova: “In quello spigolo dell’area è un calciatore che io ne ho visti pochi con quella qualità, ha gli occhiali tridimensionali”. Questo il suo pensiero a Sky Sport: “Lui aveva avuto l’influenza, tre giorni con la febbre alta, avevo dei dubbi potesse reggere questi minuti ma avevamo l’obbligo di farlo, lui è uno che veramente ha questa miccia accesa, nelle scelte, nel saltare l’uomo, pensavo che potesse fare meno visto il problema che aveva avuto, fisicamente ne risente un po’ invece è stato dentro bene, ci ha dato qualità”.
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