Olimpiadi, clamorosa protesta negli Stati Uniti: boicottaggio

La portavoce della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti Nancy Pelosi ha chiesto il boicottaggio diplomatico degli Stati Uniti delle Olimpiadi invernali del 2022 a Pechino

Olimpiadi Pelosi
La portavoce del Congresso Nancy Pelosi durante il suo intervento (Getty Images)

Boicottaggio diplomatico. É  questa la richiesta che Nancy Pelosi, portavoce della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti presenta al mondo sportivo americano in vista delle Olimpiadi invernali di Pechino.

Le Olimpiadi invernali a Pechino

É accaduto ieri durante una riunione del Congresso in cui Nancy Pelosi ha chiesto una presa di posizione chiara e inequivocabile nei confronti della Cina. La portavoce della Camera ha attaccato la Cina per le violazioni dei diritti umani: dal genocidio degli Uiguri, una minoranza etnica musulmana che vive soprattutto nella regione dello Xinjang.

Una persecuzione che prosegue da anni sotto silenzio. Nancy Pelosi ha citato anche le tensioni con le popolazioni tibetane e le persecuzioni religiose in molte regioni dell’interno.

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La bandiera americana a Rio durante la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi del 2016 (Getty Images)

Boicottaggio politico

La richiesta di Nancy Pelosi è chiara: “Chiedo ai paesi leader del mondo di negare la loro partecipazione alle Olimpiadi. Andare in Cina alla luce di un genocidio in corso autorizza una domanda… Quale autorità morale hai per parlare di nuovo dei diritti umani in qualsiasi parte del mondo? Le grandi imprese vogliono fare un sacco di soldi – ha concluso la Pelosi – e non sono interessate a quali crudeltà commetta la nazione ospitante”.

Pechino tornerà a ospitare le Olimpiadi invernali dopo quelle estive del 2008 che erano state al centro di moltissime proteste nei confronti del governo centrale cinese. Il cammino della fiamma olimpica era stato interrotto più volte soprattutto da attivisti che protestavano per la questione tibetana. Il governo di Pechino era arrivato a trasmettere le immagini in mondovisione con un leggero ritardo per oscurare in tempo eventuali proteste.

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