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Italia-Spagna, la radiocronaca emozionante di Repice: pelle d’oca – AUDIO

Italia-Spagna, la radiocronaca emozionante di Repice: pelle d’oca. La voce storica della Rai ha accompagnato nel migliore dei modi l’impresa degli Azzurri all’Europeo

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Italia-Spagna, la gioia degli Azzurri (Foto: Getty)

Parlare di emozioni dopo una notte del genere è fin troppo semplice. La Nazionale è riuscita nell’impresa di tornare nuovamente in finale all’Europeo 9 anni dopo. L’ultima volta fu con Prandelli nel 2012. Era l’edizione in Polonia e Ucraina, era la squadra di Cassano e Balotelli, asfaltata poi nell’ultimo atto proprio dalla Spagna. Completamente diversa la musica ieri, dove anche se con molta sofferenza a gioire siamo stati noi. Viene da pensare a dove è partita l’Italia solo 3 anni fa. Le macerie lasciate da Tavecchio e Ventura, la carenza di ricambio generazionale e giovani che non trovavano spazio. Un lontano ricordo, un incubo infilato nel cassetto e per una notte finalmente dimenticato. Roberto Mancini, che con la maglia azzurra non ebbe troppa fortuna da giocatore, si è trasformato in uno dei ct più saggi. Pochissime le mosse sbagliate finora e anche con un pizzico di fortuna può esultare per un traguardo storico ma non ancora completo.

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Italia-Spagna, la radiocronaca emozionante di Repice: gli Azzurri sono in finale

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Italia-Spagna, la gioia dopo il rigore di Jorginho (Foto: Getty)

Domenica sera ci sarà una tra Danimarca e Inghilterra a contendere all’Italia la vittoria della manifestazione itinerante. Si resta a Wembley, teatro degli inglesi, largamente favoriti nella seconda semifinale. A raccontarla ci sarà, come sempre, anche Francesco Repice. Il radiocronista ufficiale della Nazionale ha dato ieri il meglio di sè. Leggermente distante dai soliti cliché della Rai, il giornalista romano ha saputo esaltare chi ascoltava in voce l’evolversi della sfida e la lotteria dei rigori. Dalla presentazione iniziale (con riferimento alla grande Raffaella Carrà) sino al momento della gioia dopo il gol liberatorio di Jorginho dagli 11 metri. Non avrà l’aplomb di Ciotti o Ameri, ma sa incarnare al meglio l’evolversi dei tempi e dei modi di raccontare eventi sportivi. Per chi se lo fosse perso, ancorato davanti alla Tv, ecco l’occasione di risentirlo attraverso l’audio originale condiviso su Youtube (clicca sopra). Vengono ancora i brividi. Notti magiche.

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