Calcio

Claudio Ranieri chiede un regalo di Natale ai giocatori del Watford

Sentito appello da parte del tecnico romano del Watford ai suoi giocatori, Ranieri chiede a tutti di vaccinarsi, e di farlo al più presto

Claudio Ranieri, di nuovo in Inghilterra sulla panchina del Watford (AP LaPresse)

La campagna vaccinale prosegue in tutta Europa ma il saldo degli sportivi che hanno deciso di completare il ciclo di tre dosi è ancora minimo.

Ranieri e il vaccino

Molti gli sportivi che hanno avanzato dubbi circa l’opportunità di un vaccino quando si vive un’attività agonistica in modo professionale. La stessa discussione ha animato anche il mondo del tennis, con numerosi giocatori che prima hanno confessato di non avere alcuna intenzione di vaccinarsi e poi hanno deciso di rispondere ‘no comment’ a chiunque ponesse loro una domanda sull’argomento. É il caso di Djokovic, il numero #1 del tennis mondiale, che di fronte alle restrizioni previste dall’imminente evento degli Australian Open si è limitato a dire di non essere certo di poter prendere parte al torneo. Come noto l’Australian Open ha imposto la quarantena a tutti i tennisti che non risulteranno vaccinati.

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Il caso Tottenham

In Inghilterra tiene banco il caso del Tottenham di Antonio Conte, un focolaio con numerosi atleti coinvolti, che ha costretto la UEFA a rinviare la partita di Conference League contro il Rennes. Claudio Ranieri, da qualche settimana tecnico del Watford, sa che alcuni suoi giocatori non sono stati vaccinati. E dunque chiede loro un regalo di Natale speciale: “Niente feste e niente regali, visto che continueremo a lavorare quasi tutti i giorni. Ma se proprio dovessi esprimere un desiderio vorrei che si vaccinassero tutti – dice Ranieri quando gli chiedono cosa farà per le feste natalizie –

ormai giochiamo ogni tre giorni e incontriamo molti giocatori. Essere scoperti e senza vaccino, è davvero un grosso rischio”.

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Antonio Conte, il suo Tottenham è fermo a causa di un focolaio di Covid (Getty Images)

“Calcio ad alto rischio”

Ranieri ha espresso il suo parere con la solita umanità che in Inghilterra è molto stimata. Un parere che ha avuto grande riscontro: “Rispetto il pensiero di tutti, in Italia abbiamo vissuto mesi di precauzioni che alla lunga sono serviti. Serve indossare la mascherina, eseguire i test. Ma il vaccino è indispensabile se si vogliono ridurre al massimo i rischi di un possibile contagio. Mi spiace per quello che è accaduto al Tottenham e mi spiace per Conte. É  davvero un bel problema”.

Al Tottenham oggi il bollettino della società parla di un focolaio con tredici persone positive, otto giocatori e cinque membri dello staff.

Mauro Marchina

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