Federica Pellegrini, arriva l’accusa pesantissima: riguarda le Olimpiadi

Federica Pellegrini, arriva l’accusa pesantissima: riguarda le Olimpiadi di Pechino. La nuotatrice era presente come membro della commissione atleti del CIO alla cerimonia inaugurale

Recentemente ha rilasciato un’intervista a ‘Il Giornale’, durante la presentazione del libro a lei dedicato, nel Jaked store di Milano. C’è stato modo di parlare anche di un caso spinoso a Pechino

Federica Pellegrini
Federica Pellegrini (Foto: LaPresse)

Lei a Pechino è stata grandissima protagonista nel 2008, portando a casa una splendida medaglia d’oro olimpica nei 200 stile libero. A 20 anni il mondo già conosceva alla perfezione Federica Pellegrini, alla sua seconda edizione dei Giochi dopo Atene. Oggi a distanza di 14 anni il suo ruolo è cambiato, da nuotatrice è diventata membro della commissione atleti del CIO. Come tale era presente alla cerimonia inaugurale allo stadio Bird’s Nest. Una grande emozione sottolineata in una recente intervista a ‘Il Giornale‘: “Ho avuto la fortuna di vedere tutte le prime medaglie italiane. Dove c’era la piscina ora ci sono le piste del Curling e anche lì abbiamo vinto l’oro. Sono felice di questa esperienza”. 

Poi parlando della grande impresa della Goggia ha aggiunto: “Per lei speravo solo in una cosa, ovvero che si divertisse, che cercasse la sua sciata migliore. Rientrare dopo un infortunio come quello era davvero difficile, è stata bravissima“. Tra l’altro a proposito di sci, è toccato proprio a Federica premiere gli atleti del SuperG maschile.

È stato divertente, tutto il rituale, con annessa la preparazione prima della consegna dei premi. Ho fatto la parte di Malagò, lui era chiuso in albergo per il Covid. Abbiamo fatto staffetta: lui è uscito e io sono tornata in Italia”.

“La Valieva potrebbe essere stata indotta a farlo”, la durissima accusa di Federica Pellegrini

Valieva
Kamila Valieva (Foto: LaPresse)

La dichiarazione più pepata, però, la Pellegrini l’ha riservata per un caso che ha fatto molto discutere in Cina. Stiamo parlando della positività al doping di Kamila Valieva, pattinatrice russa di appena 15 anni.

È una cosa che va risolta prima o poi. Noi della commissione atleti siamo stati compatti. Ma bisogna capire come vanno le indagini. Dipende se lei l’ha fatto coscientemente, oppure l’abbiano indotta a farlo. Ma bisogna stare attenti a non creare un precedente che vada ad inficiare i risultati degli anni futuri”.

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Poi aggiunge: “La cosa più bella per un atleta è la premiazione. L’ho capito anche stando dall’altra parte. Ci sono stati dei casi nel passato, anche in Italia, in cui la medaglia è arrivata tanti anni dopo. Te la mettono al collo, ti danno una pacca sulla spalla, ma non è proprio come riceverla su un podio olimpico. Spero non accada di nuovo“.

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