Tennis

Tennis, tutti i segreti del nuovo fenomeno Alcaraz: chi c’è dietro il successo

Tennis, tutti i segreti del nuovo fenomeno Alcaraz: chi c’è dietro il successo del 18enne spagnolo. Il primo titolo a Miami è l’inizio di un percorso

In Florida ha già battuto due record: primo spagnolo a vincere a Key Biscane e anche il più giovane dalla prima edizione del 1985. Il suo allenatore è l’ex numero uno del mondo Juan Carlos Ferrero.

Carlos Alcaraz (Ansafoto)

Semplicemente un fenomeno. Questa la descrizione più semplice ed immediata di un giocatore come Carlos Alcaraz. Lo spagnolo è sulla bocca degli appassionati di tennis ormai da tempo, prima da junior e ora da professionista. In realtà con i più piccoli ha passato davvero poco tempo visto che da quando aveva 15 anni gareggia contro i grandi. Nato a El Palmar, Murcia, il 5 maggio 2003, è passato pro nel 2018 e vanta un prize money di 3,8 milioni di dollari in carriera. Un mostro di precocità proprio come il suo idolo e connazionale, Rafa Nadal. Il vincitore degli Australian Open lo ha estromesso dal torneo di Indian Wells, battendolo in semifinale. Già lì, però, si era visto il grande momento di forma del ragazzo allenato da Juan Carlos Ferrero. Proprio l’ex numero uno del mondo (proprio nel periodo in cui Alcaraz nasceva), ha fatto un lavoro straordinario nel far progredire un diamante grezzo come l’attuale numero 11 del seeding. 

Tennis, Alcaraz e la sua ascesa: dietro di lui c’è l’ex numero uno del mondo Juan Carlos Ferrero

Juan Carlos Ferrero (AnsaFoto)

La vittoria del primo Master 1000 della carriera è solo un primo passo verso un traguardo chiamato numero 1. Tutti sono convinti che molto presto arriverà a dominare il tennis contemporaneo, specie dopo la fine dell’epoca Djokovic-Nadal (Federer è già ai box).

Proprio ispirandosi al maiorchino Alcaraz fa del ritmo e dell’esplosività fisica le sue armi di forza. Nonostante la giovanissima età è molto composto in campo e non si lascia andare mai a reazione scomposte. Insomma tennisticamente educato e dotato. Dietro c’è anche un grande lavoro fisico e psicologico.

Il sostegno della mental coach Isabel Balaguer, psicologa che lo affianca da due anni, è stato fondamentale. Così come la dieta personalizzata studiata per lui dal preparatore atletico Alberto Lledò.

Prima mangiava in modo sregolato, anche poco rispetto a quanto dovrebbe un professionista. Abbiamo aumentato glicogeno per avere energia, ma anche i carboidrati, le proteine, per il recupero e per generare massa, e in parte i grassi“, sottolinea Lledò sulle colonne di Repubblica. Un percorso che lo ha portato a progredire tanto. “È aumentato di 4 chili: due di muscoli e 2 di grasso. Carlos aveva un deficit di massa grassa, che invece è fondamentale anche per lo sviluppo ormonale e per la sua crescita“.

Angelo Papi

Recent Posts

Tarquini a Sportitalia.it: “Voto due alla Ferrari. Verstappen nei primi cinque della storia”

Tarquini: "Ferrari, i tifosi sono stanchi di portare la croce. Mondiale a Norris? Se così…

18 minuti ago

Sorteggio Mondiali 2026, data e orario: squadre e fasce. Dove vederlo in streaming e diretta tv

La Coppa del Mondo 2026 segnerà una svolta storica per il calcio internazionale, con un…

3 ore ago

Sinner incredulo, rimpiazzato senza preavviso: è imbarazzante

Jannik Sinner è sempre e comunque al centro dell'attenzione, come dimostra anche l'ultima notizia relativa…

3 ore ago

PSG, perché Luis Enrique ha installato un maxi schermo in campo

Luis Enrique ha deciso di introdurre un’idea rivoluzionaria per le sessioni di allenamento del PSG:…

4 ore ago

Marquez ci ha preso gusto, la bugia che fa infuriare Valentino Rossi e i suoi fan

Marc Marquez e Valentino Rossi sono stati acerrimi rivali, e a quanto pare il tempo…

5 ore ago

Cristiano Ronaldo investe in Perplexity: cosa cambia per l’AI rivale di ChatGPT

Cristiano Ronaldo ha annunciato un investimento nella startup di intelligenza artificiale Perplexity AI, diventando anche…

6 ore ago