Commissioni, ingaggio e parti in causa: il rebus Leão

Se fosse una serie Tv, sarebbe una di quelle in cui non si vede l’ora che arrivi la fine, perché lo svolgimento è stato fin troppo denso e annacquato. La trattativa tra Rafael Leão e il Milan sta pizzicando i nervi di tutte le parti coinvolte, tifosi e addirittura club interessati compresi. Al centro della trama, al momento, rimane la volontà del giocatore. Concetto sfumato, ma – apparentemente – chiaro. Leão vuole rimanere e i segnali negli ultimi mesi sembrano confermarlo. Sarebbe un sollievo se bastasse questo, perché quantomeno si vedrebbe l’epilogo. Ma ci sono troppe variabili in causa, a partire dai famosi 19 milioni da versare ancora allo Sporting Lisbona arrivando alle commissioni alle figure coinvolte nella trattativa. Con l’avvocato Ted Dimvula in cima alla lista, insieme a Jorge Mendes appena sotto e il padre dello stesso Leão. Con il Milan a tessere la tela.

Questo, in aggiunta alla cifra per cementare la permanenza di Leão in rossonero. Alta, verosimilmente, per competere con chi lo corteggia da tempo e, in senso generale, con la Premier League. Un campionato in cui pressoché nessun club avrebbe problemi a liquidare la questione in maniera complessiva e, soprattutto, definitiva. Ecco perché il Milan da una potenziale posizione di favore si sta ritrovando paradossalmente a dover rincorrere il tempo e a progettare strategie di uscita da una circostanza paludosa. Il Chelsea rimane a guardare, più da preda che da spettatore. A gennaio è complicato che qualcosa possa succedere, e tutto quindi sarà rimandato ai prossimi mesi. In attesa di un finale, qualsiasi esso sia.

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