Inter, il paradosso è Brozovic

Non c’è soltanto Lukaku ad animare le ultime ore di vigilia della partita dell’Inter per Simone Inzaghi. Il tecnico dei nerazzurri sta infatti ragionando, per sua stessa ammissione su almeno un altro paio di ballottaggi che caratterizzeranno il match contro il Porto.
Il principale fa riferimento al cuore del 3-5-2 che l’allenatore dell’Inter proporrà al cospetto dell’organizzazione tattica di Sergio Conceicao, con il paradosso Brozovic che prende forma. Riportando indietro la mente ad un anno esatto fa di questi tempi, quando i nerazzurri si trovarono alle prese con l’indisponibilità del croato e si arrovellarono su tutte le possibili combinazioni per poterlo sostituire.

La risposta giusta era in casa, e rispondeva al profilo di Hakan Calhanoglu. Infatti da quando il turco, con qualche mese di ritardo, è stato chiamato ad ereditare il ruolo di cervello della manovra da centrale dei tre di centrocampo, il suo rendimento si è incrementato in maniera sostanziale ed inequivocabile. Un upgrade che sta mettendo in dubbio la titolarità un tempo indiscutibile dello stesso Marcelo Brozovic anche nel match più importante della stagione.

Allo stato di forma dell’ex rossonero si aggiunge la qualità manifestata da quello che, in presenza di Brozovic, risulterebbe come l’escluso eccellente dalla massima competizione continentale, ovvero Henrikh Mkhitaryan. L’armeno è reduce da un gol decisivo e da prestazioni che ne consiglierebbero l’utilizzo, anche in relazione all’esperienza ai massimi livelli che ha accumulato in carriera. Insomma una serie di grattacapi non da poco per Inzaghi, ma forniti dall’abbondanza e dunque assolutamente graditi.

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