L’era in cui l’Atalanta soffia i giocatori all’Inter: le responsabilità. E Inzaghi si spazientisce…

Nella storia minima del calciomercato, agosto 2023 segna a suo modo un punto di riferimento: perché storicamente è la prima volta in cui l’Atalanta soffia un giocatore all’Inter. Per carità sarà già capitato, ma soprattutto su giovani o giocatori secondari. Ma quando si è trattato di titolari, e titolari pesanti, e titolari costosi, non c’è mai stata partita. E invece con Scamacca cambia la storia. L’Atalanta ha offerto un pugno di milioni in più nel complesso a West Hai e giocatore, e così ha piegato la a questo punto flebile concorrenza dell’Inter: flebile se sono bastati un cinque milioni nel complesso per perdere una partita da quasi cinquanta milioni totali tra cartellino e ingaggio lordo. Si dirà: per forza, l’Atalanta ha appena incassato quasi cento milioni per Hojlund e Boga. Per forza nulla: l’Inter, oltre a essere l’Inter, mette sul piatto l’essere fresca finalista di Champions, nonché la Champions stessa da giocarsi, elementi che non più tardi di un mese la portavano a beffare il Milan per Thuram, e pure lì per la miseria di mezzo milione all’anno su quasi quaranta lordi di ingaggio complessivo. E si potrebbe anche contestare l’ambizione di Scamacca: è vero che con Gasperini i giocatori si esaltano, ma all’Inter partiva per giocarsi il posto con Thuram e anzi essendo l’unico con i tratti da centravanti puro come piace a Inzaghi, quindi forse partendo persino in vantaggio. Ma ci mancherebbe che ognuno non faccia le proprie valutazioni sulla propria carriera.

Non cambia la realtà dei fatti: l’Atalanta beffa l’Inter.

Le responsabilità questa volta vanno ripartite. Perché si paga sempre il peccato originale del freno a mano di default imposto da Zhang, che non permette d fare operazioni preventive prima di effettuare cessioni, ma a dire il vero stavolta la dirigenza interista se l’è giocata male, presa in contropiede dai bonus facili e dal 10% sulla rivendita garantita dall’Atalanta al West Ham. Evidentemente il lavoro politico sull’attaccante non è stato sufficiente. Lukaku avrà sicuramente fatto il furbo, forse Scamacca sbaglia valutazione, ma tu sei l’Inter e non puoi farti fare fessa due volte e sempre su un tuo obiettivo primario.

Decade la prima e la seconda scelta di Inzaghi – e anzi ciò non toglie ci sia una recrudescenza per Morata. Il problema con Balogun e Beto è che nel primo caso costa troppo di più ed è tanto intrigante quanto un’incognita; mentre con Beto si tratta di un attaccante da contropiede più che da gioco con difesa schierata. Sta di fatto che Inzaghi si spazientisce: sta evitando di creare problemi su tutti i rallentamenti che ritardano la costruzione, ma già sa che di eventuali conseguenze poi chiederanno conto a lui…

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