Braccio di ferro FIGC-Napoli, Spalletti sarà il nuovo CT?

L’accordo Nazionale-Spalletti c’è, quello Napoli-FIGC ancora manca e ci si lavorerà ancora. La clausola, nell’interpretazione del Napoli, è un accordo che prescinde da quale che sia il futuro dell’allenatore. Non c’entra la concorrenza, quanto piuttosto la volontà di Luciano di non allenare né il Napoli, né altri.

SPALLETTI-NAZIONALE, C’È UN CONTRATTO DA ONORARE COL NAPOLI

Di fatto il Napoli, che per scelta di Spalletti, ha dovuto rinunciare al tecnico del terzo scudetto azzurro vuole che gli venga riconosciuta un’indennità. Grazie o a causa del famoso rinnovo automatico attivato da ADL, il Napoli vantava ancora un anno di contratto col tecnico di Certaldo. Un anno che la squadra partenopea si è impegnata di fatto a pagare al toscano nonostante aveva deciso di non allenare più il Napoli.

Da qui nasce la clausola di uscita dal contratto. Nel caso in cui Spalletti si fosse voluto rimettere in carreggiata prima dell’anno sabbatico annunciato, avrebbe dovuto pagare una penale, clausola che a detta del Napoli vale anche se non c’è concorrenza diretta tra il nuovo incarico del tecnico e la società.
Di opinione diversa, anche per questioni d’opportunità, è il presidente della FIGC che preferirebbe non pagare una clausola ad una società italiana.

LA FIGC HA FRETTA

Spalletti ha l’accordo con la Nazionale e attende che FIGC e Napoli trovino una soluzione. Gravina ha fretta dopo le dimissioni di Mancini. Con un mese di tempo per le prossime gare degli Azzurri, il CT è un elemento imprescindibile per preparare due partite fondamentali in vista di Euro2024.

Ecco perché il presidente preme sulla prima opzione che risponde a Luciano Spalletti. Più facili, ma meno allettanti le opzioni che riguardano Davide Nicola e Fabio Grosso. Mentre sullo sfondo resta anche Antonio Conte, il quale tornerebbe sulla panchina azzurra a 7 anni dall’Europeo 2016.

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