Garcia e il Napoli, un’avventura ai titoli di coda?

È stata una giornata di fuoco in casa De Laurentiis, ieri. L’esonero di Mignani ha aperto le “consultazioni” sullo stato dell’arte delle due squadre di famiglia. Nelle discussioni inevitabilmente è finito anche il tecnico del Napoli, Rudi Garcia, reduce dal brutto ko con la Fiorentina. Il francese non sta soddisfacendo le aspettative presidenziali e della piazza. 14 punti nelle prime 8 significano una proiezione da 66/67 punti, difficilmente sufficienti per la Champions, sicuramente insufficienti per chi ha lo scudetto cucito al centro della maglietta.

GARCIA E IL NAPOLI, PAUSA DI RIFLESSIONE

Ieri mattina è andato in scena il vertice tra il presidente De Laurentiis, dirigenza e Garcia stesso. Un vertice utile a fare il punto della situazione e chiarire al tecnico che la valutazione sul suo operato finora è negativa. E non potrebbe essere altrimenti col Napoli, campione uscente a -7 dalla vetta e 5° in classifica. L’impressione è che questa situazione non possa che peggiorare. Garcia non sembra avere i mezzi tecnici, tattici e relazionali per ricomporre la frattura con l’ambiente Napoli. Una spaccatura che è evidente ora anche con la società, era compromessa fin da subito con la tifoseria, ed è sempre più ampia con la squadra.

De Laurentiis, a differenza di quanto fatto col Bari, sembra aver deciso di non cambiare. Garcia siederà ancora sulla panchina del Napoli alla ripresa, quando gli azzurri incontreranno il Verona. Garcia ha incassato dunque una fiducia a tempo che dovrebbe tenerlo in panchina almeno fino alla gara col Milan di fine ottobre. Poi ci sarà una settimana libera per giungere alla sfida con la Salernitana e il tecnico dovrà rendere conto di quanto fatto contro Verona, Union Berlino e Milan. La fiducia a tempo sembra però più un tentativo disperato del presidente De Laurentiis di non rimangiarsi la sorprendente scelta estiva. Garcia sta pagando le sue colpe, ma anche quelle di un mercato non all’altezza e il peso di un’eredità (quella di Luciano Spalletti) impossibile da sobbarcarsi.

I NOMI PER IL FUTURO

Con la fiducia a tempo, di fatto, ci sarà tempo e modo per il Napoli di ragionare sul nome del dopo Garcia. Il sogno della piazza e forse anche di ADL è quello che risponde al nominativo di Antonio Conte. Tuttavia, l’ex tecnico di Juve e Inter sembra difficilissimo per via delle alte richieste d’ingaggio. Dietro di lui una schiera di nomi che comprende anche l’incredibile nome di Marco Giampaolo, ma anche quello di Igor Tudor. Il croato, reduce da un’ottima stagione alla guida dell’Olympique Marsiglia, sarebbe un candidato fortissimo alla panchina azzurra. I partenopei avrebbero già il suo ok, e il tecnico, libero da impegni, sarebbe ovviamente ben contento di prendere la guida tecnica di una squadra così forte.

I dubbi su Tudor sono di naturalmente eminentemente tattica. L’ex Verona è un allievo “indiretto” del calcio di Gian Piero Gasperini. E questo, con la rosa attuale degli azzurri, potrebbe rivelarsi un problema. Certo, l’intelligenza tecnico-tattica degli interpreti del Napoli potrebbe sicuramente aiutare Tudor, ma è indubbio che ci sarebbero delle difficoltà da affrontare. E a stagione in corso il rischio di non superare certi ostacoli è alto.