ESCLUSIVA SI Ct Ungheria: “Balogh e Nagy verso l’Europeo, Horvath è pronto. Sallai? Va preso ora”

Ci stiamo addentrando nell’ultima parte della stagione che quest’anno, oltre che verdetti, vincitori e sconfitti fra le squadre di club, porterà con sé l’avvicinamento ad un importante appuntamento per le selezioni nazionali: Euro 2024.

L’Ungheria di Marco Rossi è stata inserita in un girone non facile, con Germania, Scozia e Svizzera, ma già il fatto di esserci è un primo risultato. Nonostante la gloriosa storia passata infatti, questa Nazionale è stata assente dall’edizione del 1972 in poi: è proprio con il tecnico italiano che è tornata a dire la sua nelle ultime due manifestazioni, arrivando agli ottavi di finale nel 2016 e fermandosi al primo turno in un gruppo di ferro (pur avendo fermato sul pari i colossi Francia e Germania).

L’allenatore è pronto ad affrontare una nuova sfida ed ha parlato, in esclusiva per la redazione di SPORTITALIA, dell’avvicendamento al campionato continentale che si terrà in Germania.

Come vivrà i prossimi mesi?

“È già da un po’ che abbiamo iniziato a lavorare, soprattutto dopo la pausa invernale. Stiamo monitorando i giocatori, studiando nuove possibilità, man mano che ci avvicineremo all’europeo salirà adrenalina. Avremo due amichevoli a marzo, la prima molto probante contro la Turchia di Montella”.

Sente di aver dato molto a questa Nazionale?

“Senza falsa ipocrisia la percezione è quella di essere riuscito, grazie a tutto lo staff ed ai giocatori – che sono i maggiori artefici dei successi, anche se qualcuno se ne dimentica – a contribuire a far riacquisire il prestigio andatosi via via perdendo di questa storica nazionale. Certe cose le noto”.

A cosa si riferisce?

“Vivo a Budapest e lo dico per l’atteggiamento della gente principalmente, vedo le persone che sono contente, la maggioranza di esse almeno, non si può far contenti tutti. Approvano quello che stiamo facendo augurandosi che possa continuare a lungo”.

Come cresce Balogh al Parma? Lo porterà in Germania?

“Lo vedo in crescita in particolare dallo scorso autunno, insieme a tutta la squadra. Il Parma sta facendo benissimo a livello di risultati e di prestazioni. La cosa che stupisce è che il mister riesce ad avere continuità nonostante un grande turnover. Mi riferisco in particolare alla difesa, dove ruota tutti i giocatori che ha. Balogh ha avuto un periodo in cui giocava meno, ma poi ha trovato sempre più spazio ed ora ha una continuità più che soddisfacente. Sta facendo bene, ha talento, è futuribile e può crescere tanto, soprattutto se avrà la bravura di cimentarsi a livello internazionale contro avversari sempre più di spessore. Se continua così è nei miei piani per l’Europeo, senz’altro”.

Anche Nagy?

“Ieri ha cominciato dalla panchina, non ho visto la partita e probabilmente sarà stato per farlo rifiatare. Non è stato un caso che lo Spezia abbia perso: non dico che sia l’ago della bilancia, ma sicuramente da quando è arrivato ha dato più equilibrio al centrocampo, dove altri sono più liberi di svolgere compiti differenti. Anche lui se continua così farà parte dei convocati”.

Che ne pensa di Horvath del Torino, che in Ungheria sta incidendo?

“È un talento, ha qualità tecniche sopra la media, non è uno dei tanti insomma. Da quando ha deciso di tornare in Ungheria per giocare con continuità, lo sta facendo sempre di più e meglio. Non è giovanissimo, ma giovane sì: ha ampi margini di miglioramento, è sulla strada giusta. Lo vedo pronto a fare uno step in avanti, sia per quanto riguarda il campionato in cui giocare che per il prestigio del club”.

Sallai in estate è stato avvicinato ai nostri club. Gli consiglierebbe la Serie A?

“E’ il maggior talento della nostra nazionale dopo Szoboszlai: più che altro lo consiglio a tutti, perché può giocare in qualsiasi club, anche top. Poi l’impiego lo decide l’allenatore. E non me ne ne voglia il Friburgo, dico solo che ha tanta qualità, rapidità, esplosività: cosa si può chiedere di più? E’ giunto il momento per lui di fare un salto in un top club perché ce lo vedo benissimo”.

Lo stesso Szoboszlai una volta era raggiungibile per le nostre squadre e seguito da vicino, ma nessuno affondò il colpo…

“E’ dal 2018 che ne parlo: ha debuttato a 18 anni in Nazionale ed è sempre stato un talento naturale, uno di quelli che si notava subito, ho sempre sottolineato che sarebbe stato un affare. Purtroppo spesso non si presta attenzione a questo genere di opinioni, magari solo se le dice qualcun altro. Per me era chiaro che avesse le stimmate del grande giocatore”.

Non è stata anche una decisione sua, quella di puntare su campionati dove potesse esprimersi meglio?

“Ad un certo punto sì. Ma a 18 anni affrontò 2-3 volte il Napoli ed allora secondo me non avrebbe rifiutato una proposta concreta dall’Italia, che oggi è secondo me uno dei campionati più di alto livello insieme alla Premier League”.

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