Juve, il futuro deve parlare una lingua diversa

Una Juve disorientata, ferita, ancora una volta costretta a leccarsi le ferite e trovare il modo giusto di ripartire. Come un mese fa, come – a conti fatti – per il terzo anno consecutivo. Ad oggi però di alibi ce ne sono pochi, anzi forse nessuno. Perché abbassare le aspettative può essere funzionale solo per poterle superare, non per poterle usare come galleggiante nell’ennesima stagione ormai semplicemente da guadare. Vero, c’è ancora la Coppa Italia, oltre a un posto Champions League ancora da cementare, per quanto la posizione dell’Italia nel ranking al momento venga in soccorso ai bianconeri. Ma è inevitabile storcere il naso in relazione alle ambizioni di un club che fino a pochi mesi fa lottava a parole e in campo per lo Scudetto.

L’accento forse va posto proprio qua, sul fatto che la Juve si sia accomodata sui risultati utili della prima parte di stagione, senza realmente produrre una crescita consistente nelle prestazioni. Il risultato è stato questo, che alle prime – plateali – difficoltà si sia sciolta su sé stessa, frantumando consapevolezza e fiducia, evidentemente troppo pesanti per un rendimento complessivo troppo sottile per reggerle sul lungo periodo.

Tra presente e futuro

Il futuro rimane un’incognita, con una panchina contrattualmente salda nelle mani di Allegri, ma sul punto di cambiare proprietario dopo 3 anni complicati di bis indigesto. Benché dai piani alti piovano conferme, presunte o necessarie resta ancora da capire. “C’è grande fiducia nella squadra e nell’allenatore, tutti insieme stiamo lavorando per trovare la chiave per ripartire al più presto e centrare gli obiettivi della stagione in corso: la qualificazione in Champions League e il raggiungimento della finale di Coppa Italia”, ha detto Giovanni Scanavino. “Questa stagione è iniziata con entusiasmo e con grande successo di risultati; in questo momento siamo in una fase un po’ complicata – ha proseguito il Chief Executive Officer bianconero -. Sul campo a volte non siamo stati così brillanti, ma altre volte le prestazioni sono state molto positive e non siamo riusciti a ottenere quanto meritavamo. Per questo non ci abbattiamo”

Manca ancora molto alla fine della stagione e con due obiettivi così importanti ancora da centrare è forse prematuro tirare le somme. Ma al di là dei risultati, questa volta, non sembrano esserci le basi per proseguire verso un futuro soddisfacente per tutte le parti coinvolte, tifosi compresi.

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