Roma, De Rossi nel destino: i Friedkin e la loro scelta romanista

Nel giorno del ritorno di Europa League contro il Milan e con l’effetto sorpresa che ha contraddistinto anche l’accordo nel 2021 con José Mourinho, la proprietà della Roma ha annunciato oggi la permanenza di Daniele De Rossi sulla panchina giallorossa. Una scelta coraggiosa, ma anche suffragata dai risultati del tecnico di Ostia, simbolo e bandiera del club capitolino. Decisione che giunge a sorpresa in una giornata molto delicata, ma che conferma la soddisfazione della società per i risultati di De Rossi da allenatore della Roma.

De Rossi allenatore della Roma? “Un progetto a lungo termine”

Nella lettera con cui Dan e Ryan Friedkin hanno annunciato la permanenza di Daniele De Rossi alla guida tecnica della Roma, la proprietà statunitense si dice soddisfatta della sua prima parte d’esperienza sulla panchina del club. Ma non è finita qui, perché i due imprenditori statunitensi, padre e figlio, si dicono felici di programmare assieme il futuro. “Un progetto a lungo termine”, insieme a De Rossi allenatore della Roma. Questo è il percorso tracciato, una strada che si è deciso di seguire insieme a un simbolo della società.

De Rossi ha scritto pagine importanti della storia della società giallorossa da calciatore. Ora è pronto a scriverle anche da allenatore. I numeri parlano per lui: in 16 partite alla guida della Lupa ha collezionato 10 vittorie, 4 vittorie e 2 sole sconfitte. Le due sconfitte sono arrivate contro la corazzata Inter e contro il Brighton, in un 2-1 ininfluente ai fini della qualificazione dopo il 4-0 dell’Olimpico.
Insomma un percorso quasi netto che ha permesso a De Rossi di passare due turni di Europa League finora e totalizzare 26 punti in 11 gare di Serie A. Per rendere l’idea Mourinho, nel girone di andata (19 gare) ne aveva totalizzati 29.

Emotività e sentimento

C’è un filo conduttore nelle scelte degli allenatori da parte della proprietà Friedkin. Mourinho e De Rossi rappresentano in maniera inequivocabile la voglia degli statunitensi di creare un legame emotivo forte tra la guida tecnica e il tifoso romanista. Mou intercetteva il consenso di una larga parte del tifo, grazie non solo ai risultati ma anche alle “battaglie” politiche intraprese. Un allenatore che parlava alla pancia del tifo.
De Rossi invece è l’identità perfetta del sogno giallorosso. Romano, romanista, cresciuto col sogno di diventare bandiera, leader e capitano della Roma. Ci è riuscito, emergendo anche dall’ombra di Francesco Totti. E ora torna sulla panchina per condurre la sua squadra verso altri orizzonti.

 

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